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Collegato Ambientale, la Commissione Bilancio rimescola le carte

Da CdM ok a collegato ambientale, l’Agenda Verde del Governo

Collegato Ambientale, la Commissione Bilancio rimescola le carte

 

(Rinnovabili.it) – Sì al Collegato Ambientale alla legge di Stabilità ma con qualche revisione. La Commissione Bilancio della Camera ha dato parare favorevole al testo che contiene le nuove disposizioni per promuovere misure di green economy, bocciando però due elementi fondamentali introdotti dai colleghi della Commissione Ambiente. Parliamo dell’articolo riguardante il divieto di fracking e quello inerente l’istituzione di un Fondo Green Communites approvati con due emendamenti all’inizio di settembre. Nel dettaglio l’articolo 26-ter introduceva il divieto di fratturazione delle rocce per la ricerca di idrocarburi, in particolare gas, mentre all’articolo 36 s’istituiva il Fondo Italiano Investimenti Green Communities; tale fondo finanziato per un miliardo di euro di cui almeno il 51% garantito dalla Cassa depositi e prestiti e almeno il 20% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dovrebbe servire a sostenere gli investimenti nella green economy e le aggregazioni di imprese che mettono in comune il know how per lo sviluppo del territorio, la costituzione di marchi e la creazione di piattaforme di e-commerce.

Ma come spiegato dal relatore della Commissione Bilancio, Mauro Guerra (PD): “appare necessario sopprimere l’articolo 36, che autorizza il Ministero dell’economia e delle finanze a costituire […] il «Fondo italiano investimenti green communities SGR Spa», posto che, da un lato, l’onere che ne consegue, quantificabile tra i 200 e i 490 milioni di euro, non è puntualmente riferito ad una o più annualità, dall’altro, la relativa copertura è posta genericamente a carico delle risorse disponibili sul quadro di programmazione UE 2014-2020, ed è previsto altresì un obbligo in capo a Cassa depositi e prestiti di partecipare al predetto fondo, in contrasto con la sua classificazione all’esterno del perimetro della pubblica amministrazione”. Stesso discorso per la norma riguarda tante il fracking su cui secondo la Commissione si esprime a favore della soppressione dell’articolo 26-ter, “poiché non si possono escludere effetti finanziari negativi derivanti dalla prevista automatica decadenza dalle concessioni e dai permessi in essere”.

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