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Cobat: in Puglia 12mln di rifiuti tecnologici riciclati

Il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo presenta i dati pugliesi in occasione della tappa barese di Panorama d’Italia. Morandi: “Una vera e propria miniera in grado di generare nuove materie prime”

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Rifiuti tecnologici, Cobat svela il tesoro pugliese

 

(Rinnovabili.it) – In ogni fine si nasconde un nuovo inizio. Soprattutto se la fine in questione è quella dei prodotti elettrici ed elettronici che riempiono le case degli italiani. Ad alzare il velo dell’urban mining, le miniere di risorse preziose che si celano nei rifiuti cittadini, è Cobat, il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo. Attraverso il tour itinerante del settimanale Panorama dedicato alle eccellenze della Penisola, Cobat è giunto Puglia per presentare alcuni dei dati più eclatanti dell’economia circolare regionale.

 

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Nel territorio così come in altre regioni italiane, il consorzio garantisce una raccolta a chilometro zero dei rifiuti tecnologici: un sistema virtuoso che, attraverso una ragionata rete capillare, permette di ottimizzare la logistica e di abbattere le emissioni di anidride carbonica in atmosfera legate al trasporto dei rifiuti stessi.

Il risultato è fatto di numeri che convincono. Solo nel 2016 il Cobat ha recuperato dal territorio pugliese 12 milioni di chili di rifiuti, tra pile, batterie, pc, smartphone, elettrodomestici grandi e piccoli, moduli fotovoltaici  e pneumatici.

 

“Un grande peso che, in realtà, è un’enorme opportunità per il territorio, una vera e propria miniera in grado di generare nuove materie prime (piombo, vetro, plastica, alluminio, rame e molto altro) da reimmettere nel ciclo produttivo, con un beneficio concreto per l’economia locale”, ha spiegato Giancarlo Morandi, presidente di Cobat dal palco del convegno “Economia circolare in Puglia. Riciclo, legalità e best practice per lo sviluppo del territorio”.

 

La parte più cospicua della raccolta è rappresentata dai dispositivi di energy storage: da quelle più piccole – i “bottoni” degli orologi e le stilo – a quelle più grandi – le batterie per l’avviamento delle automobili e le industriali – sono oltre undici milioni i chili raccolti da gennaio a dicembre 2016 in Puglia. Come termine di paragone, è lo stesso peso (e forse qualcosa in più) della Torre Eiffel. A ciò si aggiungono. 663 mila chili di RAEE: una montagna di apparecchiature elettriche ed elettroniche giunte a fine vita che supera il peso di un intero treno Frecciarossa da 11 vagoni. A chiudere la cifra dei 12 milioni di rifiuti tecnologici riciclati sono gli pneumatici fuori uso raccolti presso gli autodemolitori pugliesi: sette mila chili di copertoni e gomme.

 

La raccolta è avvenuta attraverso i sette Punti Cobat pugliesi – aziende autorizzate alla raccolta e allo stoccaggio distribuite in maniera omogenea su tutto il territorio regionale – che hanno servito le isole ecologiche e le imprese di piccoli e grandi comuni, da nord a sud, dallo Jonio all’Adriatico. Tutti i materiali trasportati e avviati al trattamento e al recupero sono monitorati da Consorzio sia sotto il profilo qualitativo che dal punto di vista quantitativo, che ne rendiconta ogni passaggio e operazione.