Lelli: “La spinta verso un New Deal può venire da una nuova pianificazione urbana che faccia dell’eco-innovazione tecnologica e sistemica il fulcro della trasformazione delle nostre città”
A definirne le potenzialità sono i numeri stessi che caratterizzano i centri urbani: in Italia il 68 per cento della popolazione vive in città, dove si produce in media il 75% dei rifiuti, e le abitazioni consumano dal 30% al 60% in più di energia rispetto alla media UE. “Eccessi” che nascondono tuttavia il terreno ideale dove sperimentare la green economy. Soltanto in tema di rifiuti, secondo l’Enea, circa il 48% dei RAEE potrebbe essere riutilizzato con un valore di mercato di 45 milioni di euro. “Una formidabile spinta propulsiva ad un New Deal legato alla Green Economy – spiega Giovanni Lelli, Commissario ENEA – può venire da una nuova pianificazione urbana che faccia dell’eco-innovazione tecnologica e sistemica il fulcro della trasformazione delle nostre città per offrire una migliore qualità della vita ai cittadini ed un più sostenibile utilizzo delle risorse energetiche e non energetiche”.
Le ricadute, sul lungo periodo, andranno dalla salvaguardia dell’ambiente al rilancio dell’industria e dell’occupazione. Basti pensare alla differenziata: oggi, dove le raccolte comunali risultano più alte, è inferiore il costo di gestione dei rifiuti per ciascun cittadino ( in un comune con una raccolta al 63% il costo annuo per abitante è di 116,14 euro, in uno con una raccolta al 26% di 224 euro). Secondo il rapporto, dal punto di vista del lavoro, un incremento di 1000 ton/anno di raccolta differenziata e riciclaggio creerebbe 8,5 posti di lavoro; pertanto il raggiungimento dell’obiettivo di riciclaggio del 50% creerebbe un’occupazione di 11.000 unità.
“Durante una delle recessioni forse più lunghe e difficili degli ultimi decenni, investire per innovare, differenziare e convertire prodotti e processi produttivi in chiave sempre più green potrebbe essere una strada per rilanciare il nostro sviluppo. – ha dichiarato Edo Ronchi Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – Un forte impulso in questa direzione può venire da concrete iniziative che possono partire, o essere rafforzate, dalle nostre città”. Un Green New Deal che parta dalle città può, infatti, costituire un quadro di riferimento unitario per interventi coordinati ed integrati a livello sociale, ambientale ed economico. I settori principali per tale approccio sono: la riqualificazione energetica delle città, le misure di mitigazione climatica, la riduzione del consumo di materiali ed il miglioramento della gestione dei rifiuti, la mobilità urbana, i rapporti tra l’ambiente urbano e quello agricolo, il patrimonio culturale, la gestione sostenibile della risorsa idrica, la riqualificazione delle aree degradate e l’impiego di tecniche e tecnologie tipiche dell’ICT.