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Dai cigni agli insetti, le nuove forme dei droni acquatici

Hanno mansioni di monitoraggio della qualità dell’acqua nei bacini idrici. Così i ricercatori hanno truccato i droni per confonderli con l’ambiente

Dai cigni agli insetti le nuove forme dei droni acquatici 2

 

(Rinnovabili.it) – Hanno preso la forma di cigni, insetti o pesci, e a dirla tutta ci assomigliano molto. I droni per il monitoraggio dell’ambiente, e in particolare delle acque stanno proliferando in tutto il mondo, ne esistono di varie morfologie e sono in grado di svolgere compiti complessi. A Singapore, i ricercatori dell’Environmental Research Institute e del Tropical Marine Science Institute hanno inventato il NUSwan, un cigno robotico capace di raccogliere e trasmettere dati sulla qualità dell’acqua nei laghi urbani e nelle riserve naturali. Li muovono motori elettrici, possiedono un sistema GPS e possono essere monitorati con uno smartphone. Basta un sms per dare indicazioni al cigno robotico e farlo spostare verso un’altra zona. Per il resto, questi droni sono praticamente autonomi. In funzione della durata della batteria, sanno quando tornare alla base.

 

Dai cigni agli insetti le nuove forme dei droni acquatici

 

In Corea del Sud, invece, hanno lavorato su scala più piccola: la Seoul National University ha messo a punto dei robot-insetti delle dimensioni di un paio di centimetri, capaci di saltare sull’acqua e spostarsi sulla sua superficie senza inabissarsi. Tutto grazie alla loro capacità di sfruttare la tensione superficiale. I ricercatori non hanno in mente solo di equipaggiarli come i NUSwan, in modo da raccogliere dati sull’inquinamento dell’acqua, ma soprattutto di utilizzare la loro creazione per dar vita a nuove tecnologie per il trasporto in acqua.

 

Anche negli Stati Uniti stanno lavorando su droni capaci di monitorare la temperatura, la salinità e la pressione dell’acqua. Il nome dato ai prototipi messi a punto dall’Università di Washington è “Robofish”. Somigliano dunque a dei pesci, con un sistema propulsivo mutuato dalle movenze dei tonni. E proprio per l’allevamento dei salmoni, secondo gli inventori, sarebbero adatti questi robot. Permetterebbero di monitorare la salute di questi animali grazie alla capacità di seguire banchi di pesci vivi.