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Da Pamplona arriva il chip che funziona con le vibrazioni

chip(Rinnovabili.it) – Luce, vibrazioni e variazioni di temperatura serviranno ad alimentare il nuovo chip realizzato dai ricercatori dell’Università Pubblica di Navarra (NUP/UPNA). Il dispositivo ha un elevato potenziale di trasformare le abitudini dei consumatori visto che ha bisogno di un quantitativo energetico inferiore di 50 milioni di volte rispetto ad una normale lampadina. Attraverso i finanziamenti elargiti questo tipo di invenzioni l’Europa vuole limitare i consumi energetici al fine di raggiungere entro il 2020 la riduzione dei consumi del 20%  ricordando che sostenere la ricerca è uno dei canali migliori per ottenere buoni risultati.

 

L’innovazione è stata realizzata grazie all’impiego di una serie di sensori wireless (wireless sensor networks-WSN) posizionati a distanze regolari tra di loro in modo da riuscire a monitorare le condizioni fisiche e ambientali dell’area selezionata come temperatura, rumori e pressione atmosferica. Le reti sono costituite da due elementi essenziali: sensori di rilevamento e attuatori che riescono ad alimentare un particolare dispositivo, in questo caso una lampadina, semplicemente inserendo il chip in un convertitore analogico. Il lavoro svolto dai ricercatori dell’Università di Navarra illustra l’impressionante e ancora relativamente non sfruttato potenziale di questa tecnologia che quest’anno ha vinto il premio per il miglior “best paper” all’International Conference on Sensing Technology (ICST), tenutosi lo scorso dicembre a Wellington (Nuova Zelanda).

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