Il Green Building Council statunitense mette paletti più stringenti sulla filiera del legno con il varo di un credito-pilota, inserito all’interno del protocollo flessibile Alternative Compliance Path (ACP)
(Rinnovabili.it) – Più attenzione alla filiera del legno e contrasto alla deforestazione. Il Green Building Council statunitense ha appena annunciato una importante modifica nel sistema di crediti e rating della prestigiosa certificazione LEED. La massima autorità in materia di architettura ecosostenibile ha varato un credito-pilota, all’interno del flessibile Alternative Compliance Path (ACP), che è strutturato in modo da promuovere l’uso di legno proveniente esclusivamente da fonti gestite in modo responsabile e verificate.
Il problema della provenienza non perfettamente legale del legno è un fenomeno in continua crescita, di pari passo con l’aumento della domanda di questo materiale. Ma anche le intenzioni migliori – scegliere materiali rinnovabili – possono incappare in qualche imprevisto. L’imprevisto, in questo caso, è una falla nei controlli sulla filiera del legno dalla foresta al cantiere.
“Oggi è possibile ottenere il credito LEED relativo al legno e tuttavia impiegare legno prodotto illegalmente in un progetto certificato LEED – spiega Scot Horst, chief product officer dell’USGBC – Questo avviene perché i progetti LEED ricevono il credito in base all’analisi di una percentuale del legno usato, piuttosto che sull’intero stock”
La soluzione consiste nel fissare paletti più stringenti. Così in futuro tutto il legno dovrà rispettare l’ATSM D7612-10, sigla piuttosto ostica dietro alla quale si nasconde la certificazione “Pratica standard per categorizzare il legno e i prodotti a base di legno secondo la loro fonte”. Questo standard viene quindi integrato all’interno dei requisiti per ottenere il nuovo credito ACP ed è applicabile sia al sistema LEED 2009 sia al LEED v4.
In pratica, adesso il 100% del legno impiegato deve provenire da fonti legali, vale a dire non controverse. Inoltre, il 70% deve avere origine da fonti gestite in modo responsabile e il 30% da fonti certificate nella loro catena di custodia del prodotto.