(Rinnovabili.it) – Costruire in maniera più sicura e più attenta all’ambiente è possibile. L’edilizia moderna può contare oggi su strumenti e materiali in grado di renderla uno degli assi portanti dell’economia verde globale, riducendo il suo impatto ambientale e creando nel contempo opportunità occupazionali e di business. A mettere nero su bianco le possibilità dell’edilizia green è il rapporto dell’Osservatorio Recycle presentato stamane da Legambiente in occasione di Ecomondo. Il documento, realizzato in collaborazione con Ecopneus, racchiude 100 schede di materiali e tecniche costruttive capaci di riorentare il settore in un’ottica di sostenibilità, ecologia e sicurezza.
Dai materiali “bio” a base di canapa, bambù o legno massello certificato, a quelli ottenuti dal riciclo dei rifiuti edilizi o dalla plastica di contenitori di detersivi. Dai pannelli isolanti prodotti con scarti tessili, al legno liquido colorato con zafferano o mirtillo. Dai pannelli in calcestruzzo prefabbricato in grado di trasmettere la luce, ai cementi fototocatalitici capaci di abbattere gli inquinanti organici e inorganici presenti nell’aria: la lista è lunga e riporta in maniera semplice caratteri e prestazioni dei diversi materiali in modo da renderne comprensibile sostenibilità e salubrità, capacità di contribuire a una gestione sempre più efficiente dei cicli dell’energia e dell’acqua, delle risorse naturali.
“I 100 materiali, le innovazioni nei territori e nei cantieri, ma anche le recenti modifiche normative raccontano di un settore delle costruzioni in profondo cambiamento, – ha detto Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – spinto da innovazioni tecnologiche e progettuali che mirano a garantire edifici sicuri e prestazioni energetiche e ambientali certificate nel ciclo di vita dei materiali e degli edifici. Perché questa prospettiva prenda davvero piede in Italia producendo risultati diffusi e vantaggi generali occorrono politiche che accompagnino questa prospettiva con scelte chiare, che aiutino a superare le barriere tecniche e giuridiche, ma anche di informazione”.
Il rapporto si focalizza su tre ambiti chiave: materiali naturali e salubri; materiali provenienti da riciclo; materiali e sistemi innovativi. In ogni scheda sono riportate le certificazioni di prodotto, le principali caratteristiche e i vantaggi Ma indipendentemente dalla tipologia di provenienza, sono tutti tali da essere riciclabili e riutilizzabili.
“I processi di innovazione raccontati in questo rapporto – spiega l’associazione ambientalista in una nota stampa – vanno guardati con attenzione anche per capire come le politiche possono accompagnare questi processi di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico che stanno caratterizzando il settore edilizio. Un obiettivo imprescindibile è quello di garantire che il processo produca risultati trasparenti e confrontabili tra i diversi prodotti; l’economia circolare nel settore delle costruzioni avrà tanto più spazio quanto più saranno chiare le quantità di materiali utilizzate nei cantieri per le diverse filiere e nelle diverse fasi di costruzione e smaltimento”.