(Rinnovabili.it) – Nel piccolo villaggio di Noh bo, al confine tra Thailandia e Birmania (Myanmar), un giovane team di progettisti norvegesi ha realizzato sei originali unità abitative in bamboo destinate ad accogliere i bambini rifugiati resi orfani dai numerosi conflitti che hanno interessato la regione.
Le “Soe ker tie house” letteralmente “case a farfalle” per la forma particolare delle coperture, riescono a combinare le tecniche costruttive locali con le conoscenze architettoniche europee, realizzando un ottimo esempio di architettura con finalità sociale, sostenibile e funzionale.
La struttura progettata dagli architetti della TYIN tegnestue architects è costruita prevalentemente in bamboo intrecciato dalle maestranze locali e reso impermeabile alle piogge, ma nello stesso tempo in grado di lasciar passare l’aria, per favorire una ventilazione naturale durante le caldi estati.
Nonostante le strutture siano di ridotte dimensioni, gli autori del progetto sperano di riuscire a mettere in pratica un sistema costruttivo che possa servire da modello per le future costruzioni, addestrando la manodopera locale insegnando loro a sfruttare al meglio i materiali naturali messi a disposizione dal contesto, per realizzare strutture efficienti, sostenibili e soprattutto capaci di assicurare la giusta vivibilità sia durante gli umidi periodi monsonici che durante i periodi di siccità.
Ciascuna delle sei unità in baboo è sollevata da terra, eliminando il problema di umidità ed infiltrazioni; le coperture sono predisposte in modo tale da raccogliere l’acqua piovana quando più abbondante ed immagazzinarla per i periodi di siccità; infine la disposizione delle abitazioni facilita la creazione di una piccola comunità, un aspetto fondamentale per i giovani ospiti.