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Le prime case antisismiche d’Europa le costruirono i Borboni

case antisismiche(Rinnovabili.it) – Forse non tutti sanno che le prime case antisismiche d’Europa comparvero addirittura nel 1738, quando i Borboni, in seguito al disastroso terremoto che in quegli anni distrusse la Calabria, introdussero il primo regolamento legislativo che imponeva la costruzione di edifici di questo tipo.

 

Si tratta di un vero e proprio “codice” per la costruzione di case antisismiche che suggeriva  l’utilizzo di una rete di legno all’interno della parete muraria.

Grazie all’impiego di questa soluzione, le costruzioni successive al 1738, tra le quali anche il Palazzo del Vescovo di Mileto, riuscirono a resistere anche ai  terremoti più devastanti, come quelli che colpirono la Calabria nel 1905 e nel 1908 con magnitudo 6.9 della 6 scala Richter.

 

case antisismichePer testare le potenzialità di questo sistema costruttivo, il Cnr-Ivalsa (l’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio Nazionale delle Ricerche) di San Michele all’Adige (TN) con la collaborazione  di Unical (Dipartimento di Scienza della Terra dell’Università della Calabria), ha riprodotto in laboratorio una porzione di muro identica a quella del Palazzo del Vescovo di Mileto (con le medesime caratteristiche fisiche dell’originale) sottoponendolo ad una serie di test meccanici di resistenza.

Anche durante la simulazione di eventi sismici di notevole intensità, il prototipo ha resistito senza mostrare particolari cedimenti, mantenendo quasi completamente inalterato anche il telaio in legno.

La speranza è che la strategia borbonica, possa essere riadattata ai sistemi costruttivi moderni per realizzare case antisismiche sempre più performanti.

 

“L’esito del test – ha affermato uno dei responsabili del progetto -ha dimostrato chiaramente che un sistema costruttivo ideato a fine Settecento come quello borbonico è in grado di resistere a eventi sismici di una certa rilevanza e che questa tecnologia, una volta compiuti i dovuti approfondimenti e adottando sistemi di connessioni innovativi, potrebbe essere favorevolmente applicata a edifici moderni garantendone stabilità e dando sicurezza alle persone che li abitano”.

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