(Rinnovabili.it) – Il Politecnico di Torino testa la casa del futuro: a energia zero e tecnologica. In collaborazione con l’Università della valle d’Aosta e a partire da un’idea di Aktivhaus ha lanciato il progetto Biosphera 2.0. Una casa passiva di 25 metri quadrati, in grado di produrre tutta l’energia necessaria per viverci e ideata mettendo al centro il benessere dell’uomo.
La fase operativa del progetto è iniziata ieri. Biosphera 2.0 è installata ai piedi del monte Bianco, a Courmayeur. Nei prossimi 12 mesi farà tappa in altre 5 città, passando da Aosta a Torino, da Milano alla riviera di Rimini a Lugano. Una sorta di tour che ha due obiettivi: oltre a far conoscere il progetto, serve per completare la fase di monitoraggio della casa passiva.
“E’ un organismo nato – ha spiegato Mirko Taglietti, ceo di Aktivhaus – per proteggere l’individuo che lo abita. Sarà osservato il benessere che deriva da vari parametri fisici”
Le prestazioni della casa passiva
Le tappe sono funzionali a testare il comportamento e le prestazioni del modulo abitativo, e di conseguenza la reazione delle persone che lo abitano, in condizioni climatiche molto diverse tra loro. I test partono dai -20 gradi dell’alta Val d’Aosta, per arrivare fino ai 40 che fanno bollire la riviera adriatica d’estate. Durante le soste a Milano e Torino invece sarà valutato l’effetto dell’inquinamento sul modulo.
Nei suoi 25 mq, Biosphera 2.0 include tutti servizi per vivere a basso consumo e col minor impatto ambientale. L’illuminazione è a led, la cucina a induzione, il progetto comprende soluzioni per riscaldamento e raffrescamento dell’abitazione. Il legno della casa è inoltre certificato secondo i criteri di massima sostenibilità imposti dal PEFC. I promotori vantano un primato: il loro è il primo modulo al mondo costruito seguendo entrambi i protocolli di certificazione degli standard di edificio passivo più avanzati, Passivhaus e Minergie-P.