(Rinnovabili.it) – Tempi tagliati per l’avvio del capacity payment. La Commissione Bilancio del Senato ha approvato ieri l’emendamento al Ddl Stabilità che incarica l’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) di integrare l’attuale meccanismo con un regime di “capacity market” transitorio a partire dal 2014. Nel dettaglio, il provvedimento prevede che il sistema – che si sarebbe dovuto attivare a partire dal 2017- entri in vigore prima per le centrali termoelettriche in perdita, pagandole il “ruolo indispensabile” che esse svolgono “nel garantire la continuità delle forniture e la stabilità della rete”. L’emendamento presenta non poche criticità messe da subito in evidenza dal Senatore Gianni Girotto del Movimento 5 Stelle secondo cui il provvedimento sarebbe fondato unicamente sulla capacità di “garantire i profitti ai grandi gruppi industriali interessati nella produzione di energia scaricando i costi sui soliti noti, i consumatori”.
“La cosa è ancor più grave – aggiunge Girotto – se teniamo conto della bocciatura in V commissione del nostro emendamento che poneva le basi per rilanciare una crescita economica sostenibile rendendo stabile l’ecobonus per le riqualificazioni energetiche degli edifici del 50% almeno fino al 2020. Il quadro che emerge ci spinge comunque a lavorare in questa fase di discussione della stabilità per rilanciare la crescita del paese partendo proprio dalla green economy e attraverso la tutela dei consumatori, ripresentando quindi l’emendamento per l’ecobons ed ostacolando un novo onere che i consumatori si ritroveranno nella bolletta da pagare a fine mese”.
Se l’emendamento passasse, dunque, gli aiuti alle energie fossili partirebbero in anticipo con la promessa tuttavia di non aggiungere nuovi oneri per i prezzi e le tariffe dell’elettricità. Anche l’ultima ipotesi circolata nelle ore passate tra gli addetti del settore, ovvero che la copertura del regime potesse giungere dalla revoca dell’esenzione dagli oneri di sistema per l’energia auto consumata, sembra essere sfumata; tale indicazione sarebbe stato eliminata dal maxiemendamento che il Governo presenterà in Parlamento.