A Margaret River la casa passiva progettata da Archterra Architects sfrutta solo un impianto solare da 3kW e legni pregiati per interni ed esterni
(Rinnovabili.it) – La casa passiva che fonde sostenibilità ambientale e lusso si chiama Bush House e si trova nell’entroterra dell’Australia. A Margaret River, piccolo centro dell’Australia occidentale un centinaio di km a sud di Perth, lo studio Archterra Architects ha progettato una dimora passiva basata soltanto su pannelli solari con un piccolo impianto di 3 kW.
L’edificio di 168 metri quadri è costruito in previsione di una manutenzione minima. Un telaio prefabbricato in acciaio rivestito da un cappotto metallico in Zincalume, un mix di zinco e alluminio che garantisce una resistenza alla corrosione da agenti atmosferici da due a quattro volte superiore a quella dell’acciaio galvanizzato. Il telaio in acciaio zincato è utilizzato anche per gli interni. Un ampio tetto spiovente con grandi cornicioni sporgenti protegge la casa da un eccessivo e indesiderato apporto di energia solare.
La casa si sviluppa con una semplice pianta rettangolare, divisa in due da uno spesso muro di terra battuta, che va a separare l’interno nelle due parti principali, la zona notte a ovest e la zona giorno a est. Il rapporto fra interno ed esterno è senza soluzione di continuità grazie a grandi finestre dall’intelaiatura di cedro, che aprono l’interno all’ingresso della luce naturale, e alla scelta di utilizzare il legno come materiale principale. Gli esterni sono rivestiti in assi riciclati di jarrah, una varietà di eucalipto originaria dell’Australia occidentale, mentre all’interno per i pavimenti viene usata una specie di pino comune in gran parte dell’Oceania.
La Bush House segue le più comuni strategie impiegate nelle case passive per ridurre al minimo il consumo di energia. Tra queste l’orientamento a nord e un sistema di ventilazione a flusso incrociato, mentre la conservazione della massa termica è garantita dai muri in terra battuta e dalla soletta in cemento. Oltre a questi, è presente un piccolo impianto solare da 3 kW, e un sistema di trattamento delle acque reflue che sfrutta un biofiltro composto da una worm farm (una “fattoria di vermi”) che va a irrigare il giardino con acqua riciclata e ricca di sostanze nutritive.