Una fuga di notizie rivela le intenzioni della Commissione Ue: smantellare il pacchetto qualità dell'aria e quello sull'economia circolare
(Rinnovabili.it) – Parola d’ordine: affossare. Dietro questo vessillo si muove la nuova Commissione europea, intenzionata a smantellare il pacchetto qualità dell’aria e quello sul riciclo dei rifiuti (direttiva sull’economia circolare). Lo ha rivelato il Guardian, che ha visto le bozze di revisione della normativa diffuse fra pochi intimi dal braccio esecutivo dell’Unione.
Stime della stessa Commissione dicono che il pacchetto qualità dell’aria farebbe risparmiare 40 a 140 miliardi di euro in tutto il continente ogni anno, mentre la legge economia circolare genererebbe un risparmio netto di 600 miliardi di euro. Tra di loro, i due pacchetti porterebbero alla creazione di 280.000 nuovi posti di lavoro.
Smontare le norme anti-inquinamento che potrebbero evitare decine di migliaia di morti premature sembra essere la prossima strategia europea. Precisamente, le stime parlano di 58.000 morti in meno, oltre al risparmio di centinaia di migliaia di chilometri di foreste e riserve naturali dall’inquinamento da azoto e dall’acidificazione.
Di pari passo, Bruxelles sta meditando di cestinare anche la direttiva sull’economia circolare, che imporrebbe agli Stati membri di riciclare almeno il 70% dei rifiuti entro il 2030, l’80% degli imballaggi e il 90% della carta (entro il 2025), con obiettivi simili per materie plastiche, legno, vetro e metalli.
«È chiaro che Timmermans [vice presidente della Commissione] vuole abbattere queste norme, ma abbiamo ancora una settimana per organizzare la massima pressione e garantire che decisioni stupide non vengano prese», ha detto l’eurodeputato verde Claude Turmes.
La Commissione europea è intenzionata a mandare in soffitta il pacchetto perché non vede all’orizzonte nessun accordo possibile con gli stati dell’Unione che hanno scarsi standard di riciclaggio e avrebbero bisogno di assistenza finanziaria per raggiungere gli obiettivi.
«Ritirare la proposta significherebbe mandare il messaggio che la nuova Commissione mette gli interessi delle grandi imprese davanti alla salute dei cittadini europei», ha detto l’eurodeputata Catherine Berarder.
I ministri di 11 Stati membri dell’UE, tra cui la Germania e la Francia hanno invitato la Commissione, una decina di giorni fa, a sostenere i due pacchetti che hanno una «importanza fondamentale».