(Rinnovabili.it) – L’Expo di Montreal del 1967 sta per compiere mezzo secolo e il mondo dell’architettura si mobilita per celebrare la ricorrenza. L’esposizione universale canadese aveva segnato dei veri record: oltre mezzo milione di visitatori in un solo giorno, cifra mai raggiunta da nessuna manifestazione internazionale. Ed è proprio in quell’occasione che fu presentata la famosa Biosfera disegnata da Fuller.
Per celebrarla, lo studio di architettura di New York Dror ha appena proposto di realizzare una seconda sfera geodetica. Da collocare proprio di fianco all’originale, su un’area libera del parco Jean-Drapeau sull’isola di Sant’Elena. L’obiettivo non è limitato al recinto sacro dell’architettura, ma si propone anche di stimolare la discussione riguardo l’impiego e il recupero dei terreni ad uso stagionale.
Come quella di Fuller, anche la cupola di Dror sarà geodetica e ospiterà eventi al suo interno (nella biosfera di Fuller dal 2007 c’è un museo dedicato all’ambiente, ai cambiamenti climatici e allo sviluppo sostenibile). Ma a distinguere nettamente le due strutture sarà la copertura. Il progetto di Dror, infatti, prevede che sia completamente avvolta da un mantello verde.
La cupola geodetica in alluminio è larga 150 metri e presenta un framework ibrido unendo tecnologia e natura. La struttura infatti si configura come una copertura vegetale ospitando piante di varie specie per tutta la sua ampiezza. Oltre ad avere una funzione climatizzatrice, questo mantello forma anche una sorta di cuscinetto acustico permettendo di sfruttare il luogo per un più ampio ventaglio di eventi.
Se la cupola geodetica di Fuller era nata sulla scorta della necessità di riflettere sulla conservazione delle risorse, il progetto di Dror punta invece tutto sul côté culturale con concerti, festival, installazioni, fiere, in modo da sfruttare appieno il potenziale del parco in cui si va a inserire.