Ecovative ha sviluppato la bioplastica che usa gli scarti agricoli e il mycelium dei funghi per creare un'alternativa green alle schiume utilizzate nel campo delle costruzioni e degli imballaggi
(Rinnovabili.it) – L’azienda Ecovative di New York ha sviluppato la bioplastica biodegradabile che smaltisce gli scarti agricoli e li combina con il Micelyum dei funghi. La parte vegetativa del fungo serve da collante naturale per tenere insieme le fibre provenienti dalle bucce di semi e dagli stocchi di mais e creare i Mushroom Materials, adatti a sostituire le schiume utilizzate nel settore delle costruzioni e degli imballaggi con un materiale naturale e biodegradabile che può essere utilizzato come compost per il giardino.
Lo scorso anno questo innovativo materiale è stato scelto dallo studio di architettura The Living per la realizzazione di un padiglione nel cortile del MOMA (Museum Of Modern Art di New York) . Gli architetti che volevano mostrare le potenzialità dell’architettura organica e dei nuovi materiali sostenibili con la loro costruzione di mattoni di bioplastica hanno vinto il primo premio del “2014 Young Architects program”.
“Il prototyping è una parte fondamentale del nostro processo di progettazione. L’utilizzo di Mushroom Material è stato un ottimo modo per esplorare rapidamente le possibilità ed avere un’idea di come funziona questo nuovo incredibile materiale.” Spiega David Benjamin, direttore di The Living ed assistente presso la Columbia University Graduate School of Architecture.
Il mondo del design è un altro campo di applicazione della bioplastica dai funghi. La designer Danielle Trofè ha sperimentato le potenzialità del kit “Grow it yourself” distribuito dalla Ecovative per la realizzazione della linea di lampade Mushlume e di altri oggetti per la casa.
Uno degli aspetti più interessanti della bioplastica dai funghi è che il procedimento per ottenerla fa completamente a meno di energia e di emissioni di carbonio. Con l’aggiunta dell’acqua la miscela secca di scarti agricoli e micelyum cresce e si rigenera, a questo punto può essere posta negli stampi aspettando che si solidifichi, per questo la designer dice che i suoi oggetti “crescono” invece di “essere fatti”.
“La possibilità di avere un’esperienza hands-on con il Mushroom Material, per farlo crescere, imparare le sue proprietà e sperimentare le sue caratteristiche di vita, non solo ha permesso un’esperienza di prototipazione molto più dinamica ma una maggiore inventiva e sintonia con il materiale che sta alla base del prodotto.” Spiega la designer.