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Biomimesi e plasticità: torna la firma di Zaha Hadid a Londra

Un gruppo di suoi studenti della Yale University of Architecture rivela il progetto per il Bishopsgate Goodsyard di Londra. Forme e studio dei materiali pagano evidente tributo all’archistar di origine irachena

Biomimesi e plasticità: torna la firma di Zaha Hadid a Londra

 

(Rinnovabili.it) – L’eredità di Zaha Hadid protagonista ancora una volta a Londra, nel cuore della City. A poco meno di due mesi dalla scomparsa prematura dell’archistar di origine irachena, sono proprio le sue lezioni – in senso letterale – ad associarne una volta ancora il nome ad un progetto. Con i tratti distintivi della sua opera, dalla biomimesi al dialogo fra innovazione e tradizione.

 

https://architecture.yale.edu/Gli allievi di Zaha Hadid Lisa Albaugh, Benjamin Bourgoin, Jamie Edindjiklian, Roberto Jenkins e Justin Oh, del corso dell’ultimo semestre alla Yale School of Architecture, hanno ultimato e presentato il progetto che li ha tenuti impegnati in questa prima parte dell’anno.

Si tratta del progetto di una nuova struttura ad alta densità ad uso misto per il Bishopsgate Goodsyard, la più estesa porzione di terreno senza alcuno sviluppo edilizio ancora esistente nel centro di Londra, incuneato fra due arterie ferroviarie.

In realtà i progetti sono 4 e comunicano tra loro per creare un tutto armonico. In tutti e 4 ritornano quegli elementi caratteristici del tratto di Zaha Hadid, dalla ricerca e applicazione di principi di biomimesi alla sua architettura, fino ad elementi strutturali scultorei.

Si tratta di una torre ad alta densità abitativa, di un isolato con edifici di mezza altezza, una stazione ferroviaria che funge da ponte tra i primi due progetti, più alti, e infine un parco che ha la funzione di espandere le possibilità di accesso al sito.

 

Attraverso lo studio dei materiali da impiegare, il team di studenti ha messo in questione il bisogno e la desiderabilità di prevedere nel progetto il tradizionale cuore centrale della torre. Al contrario, incentivando plasticità delle forme e sfruttando anche materiali come il legno e un design biomimetico, hanno preferito distribuire altrimenti, nella verticalità del grattacielo, elementi come ascensori, scale e vari sistemi meccanici. La soluzione conferisce al grattacielo una particolare impressione di leggerezza e trasparenza.