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Dai batteri alle case: come coltiveremo gli edifici

Secondo una ricerca americana presto sarà possibile coltivare in laboratorio veri e propri biomateriali o interi oggetti polimaterici, trasformando i dati informatici in modelli biologici.

Dai batteri alle case(Rinnovabili.it) – Gli edifici del futuro potrebbero essere coltivati in provetta. Così come la biologia è stata determinante per la produzione di massa nel campo dei biocarburanti piuttosto che della medicina, allo stesso modo potrebbe rivelarsi indispensabile per la futura produzione di biomateriali.

 

In realtà la biologia è già oggi molto presente nel campo delle costruzioni, avendo contribuito allo sviluppo di materiali sempre più performanti dal punto di vista naturale (come il biocemento capace di assorbire CO2), tuttavia il monopolio è ancora detenuto dalla grande industria pressochè unica produttrice di travi, solai, coperture, ecc..

Secondo l’architetto David Benjamin, il futuro è però nei biomateriali, unica strada possibile per mettere in collegamento il pensiero creativo dell’uomo, con le potenzialità ingegneristiche dell’industria.

 

 

 

Dai batteri alle case1BATTERI,CREATIVITA’ E COMPUTER – Attraverso il suo studio “The Living” e grazie alla collaborazione con la Columbia University, l’architetto Benjamin sta cercando di trasformare le cellule ed i batteri, nelle “fabbriche” del futuro. Nel sistema elaborato da Benjamin, il progettista fissa l’obiettivo, le caratteristiche e le proprietà dell’oggetto che si vuole ottenere trasferendo questi input ad un computer centrale che li tradurrebbe in veri e propri modelli biologici. Il processo potrebbe essere molto simile ad un normale ciclo di vita, dove dei semplici “fogli” di organismi base, come le cellule batteriche, verrebbero coltivati e fatti crescere in laboratorio, per trasformali nell’oggetto o nei biomateriali desiderati.

 

BatteriAl momento l’architetto Benjamin sta conducendo particolari esperimenti con le cellule vegetali, riproducendo in laboratorio le cellule dello xilema, i lunghi tubi cavi che trasportano l’acqua all’interno delle piante, e combinandole per dar vita a biomateriali dalle specifiche proprietà.

Il passaggio successivo sarà quello di collegare i normali software per la progettazione CAD a questi modelli biologici, realizzando veri e propri edifici polimaterici, semplicemente trasformando i batteri in biomateriali.

 

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.