Un gruppo di scienziati ha trasformato in una vera e propria “fabbrica” di carburante un ceppo di batteri Escherichia coli, grazie alle tecniche della biologia sintetica
(Rinovabili.it) – Non sono solo i biocarburanti a rappresentare l’alternativa ecologica ai combustibili fossili: un gruppo di ricercatori dell’Università di Exeter ha modificato geneticamente un ceppo di batteri Escherichia coli, rendendolo capace di produrre carburante, quasi del tutto identico al diesel in vendita nei distributori, tanto che i consumatori, i produttori di auto e gli stessi rivenditori di carburante non sarebbero in grado di notare la differenza.
Dei veri e propri “bio-combustibili fossili” afferma il professor John Love, che ha guidato la ricerca pubblicata sulla rivista statunitense della “National Academy of Sciences”.
I ricercatori, finanziati dalla compagnia petrolifera Shell e dal Biotechnology and Biological Sciences Research Council, hanno utilizzato un ceppo di E. coli capace di trasformare lo zucchero in grasso; grazie alle tecniche della biologia sintetica, gli scienziati hanno alterato i meccanismi cellulari dei batteri in modo da rendere possibile una trasformazione dello zucchero in molecole di idrocarburi sintetici.
Se la maggior parte dei biocombustibili attualmente utilizzati non sono del tutto compatibili con i motori moderni, il nuovo prodotto potrà essere invece direttamente impiegato, senza alcuna modifica strutturale del motore.
“La nostra sfida – spiega il prof. Love – è quella di aumentare la resa del nuovo tipo di carburante prima di poter pensare alla commercializzazione. Abbiamo un lasso di tempo di circa tre-cinque anni per verificare se vale la pena andare avanti con questo ambizioso progetto.”