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Biobulb, un ecosistema in barattolo illuminerà il futuro

Batteri, microalghe e parassiti sono gli ingredienti chiave di una nuova lampadina biologica che non richiede la tradizionale energia elettrica per funzionare

Biobul, la lampadina biologica è quasi realtà(Rinnovabili.it) – I progressi della biotecnologia stanno velocemente rivoluzionando settori come la sanità, l’agricoltura e l’ambiente. Ora è tempo anche per il comparto dell’illuminazione di farsi contagiare dall’innovativo ramo di ricerca. Il passo avanti sarà dato dal progetto Biobul, studio condotto da un gruppo di studenti dell’Università del Wisconsin. L’idea alla base del nuovo lavoro di ricerca è quello di creare una lampadina biologica impiegando una specie geneticamente modificata di batteri E. coli. Normalmente, questi batteri non brillano al buio, ma i ricercatori intendono introdurre una sequenza di DNA che codifichi la famosa luciferasi nel loro materiale genetico per dotarli di bioluminescenza.

 

“La Biobulb è essenzialmente un ecosistema chiuso in un barattolo”, spiegano gli scienziati. “Al suo interno saranno inserite diverse specie di microrganismi, ognuno delle quali svolgerà un ruolo nel riciclaggio dei nutrienti vitali per sopravvivere”. Oltre ai batteri geneticamente modificati, la Biobulb includerà infatti una particolare specie di microalga per intrappolare l’energia fotosintetica e un protista predatorio per riciclare i nutrienti e mantenere la popolazione batterica sotto controllo. Secondo il team, la lampadina potrà essere ricaricata da semplici fonti luminose ambientali; l’idea è che anche semplicemente la luce solare diffusa nutra i microrganismi deputati all’alimentazione del batterio, mantenendolo così in vita ed assicurando che la Biobulb funzioni per giorni o anche per mesi. Non si sa ancora quanta luce una Biobulb possa sviluppare dal momento che il progetto è ancora in fase di sviluppo, ma l’idea è già in lizza come finalista alla Popular Science #CrowdGrant Challenge.