Batteri, microalghe e parassiti sono gli ingredienti chiave di una nuova lampadina biologica che non richiede la tradizionale energia elettrica per funzionare
“La Biobulb è essenzialmente un ecosistema chiuso in un barattolo”, spiegano gli scienziati. “Al suo interno saranno inserite diverse specie di microrganismi, ognuno delle quali svolgerà un ruolo nel riciclaggio dei nutrienti vitali per sopravvivere”. Oltre ai batteri geneticamente modificati, la Biobulb includerà infatti una particolare specie di microalga per intrappolare l’energia fotosintetica e un protista predatorio per riciclare i nutrienti e mantenere la popolazione batterica sotto controllo. Secondo il team, la lampadina potrà essere ricaricata da semplici fonti luminose ambientali; l’idea è che anche semplicemente la luce solare diffusa nutra i microrganismi deputati all’alimentazione del batterio, mantenendolo così in vita ed assicurando che la Biobulb funzioni per giorni o anche per mesi. Non si sa ancora quanta luce una Biobulb possa sviluppare dal momento che il progetto è ancora in fase di sviluppo, ma l’idea è già in lizza come finalista alla Popular Science #CrowdGrant Challenge.