(Rinnovabili.it) – I confini della Bioarchitettura sono davvero sottili, specialmente quando si tratta di trarre ispirazione dalle forme naturali, dando vita ad edifici assolutamente unici.
E’ il caso della Nautilus House, progettata e costruita dall’architetto Javier Senosiain per una famiglia di Città del Messico, con il desiderio di trasferirsi in una casa “integrata nella natura” e costruita con materiali il più possibile locali.
Il risultato di questa insolita bioarchitettura è una conchiglia gigante, colorata e sinuosa, dove la flessibilità degli spazi, studiati in base alle esigenze degli occupanti, si fonde con il paesaggio naturale, che entra letteralmente all’interno della casa con giardini pensili, tetti verdi e addirittura un piccolo corso d’acqua.
Accanto ai materiali tradizionali impiegati per la costruzione della bioarchitettura, quali cemento, terra, legno, laterizio e calcestruzzo, la Nautilus House è stata rivestita con una particolare miscela di ceramica spruzzabile chiamata Grancrete che ha reso la costruzione completamente ignifuga, facile da manutenere, priva di sostanze nocive volatili ed estremamente flessibile nella disposizione delle superfici.
Le stanze, il soggiorno, le zone relax ed i differenti ambienti della casa, possiedono tutti un affaccio diretto all’esterno, illuminando di luce naturale gli interni anche grazie ai particolari effetti generati dalle vetrate colorate. Un sistema di aerazione sotterraneo e la parziale caratteristica ipogea di questa bioarchitettura, limitano le dispersioni termiche mantenendo la temperatura costante al cambiare delle stagioni.
La Nautilus House è sicuramente una bioarchitettura unica nel suo genere, adatta solo a particolari collocazioni geografiche, tuttavia la possibilità di combinare materiali semplici come il legno, la terra cruda, la paglia e materiali riciclati, con strategie di progettazione passiva, ha permesso di realizzare green building ad impatto zero, dalle incredibili prestazioni energetiche, come le celebri Earthship.