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Gentle house: la bioarchitettura in bambù che risponde al sole e al vento

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(Rinnovabili.it) – Ispirarsi alla tradizione costruttiva del passato per realizzare edifici efficienti in grado di rispondere alle esigenze del presente è la prerogativa della gentle house una bioarchitettura unifamiliare a due piani di Hanoi, nel Vietnam.

Costruita dal team di V-architecture la Gentle house sfrutta sole, vento e natura per assicurare il giusto comfort interno, adattandosi alla natura circostante con la massima flessibilità.

Con l’aumentare dell’inurbazione le principali città vietnamite hanno progressivamente perso le proprie caratteristiche tradizionali per lasciare spazio ad edifici in grado di accogliere sempre più persone. La gentle house si discosta da questo pensiero, cercando di riportare al centro della progettazione, la qualità costruttiva attraverso i principi della bioarchitettura.

La struttura è costruita impiegando semplici mattoni e finiture in calcestruzzo realizzate con particolari casseformi in bambù che hanno permesso di simulare la texture di questa pianta sulla superfici in calcestruzzo, imitando una geometria costruttiva del passato, ma attraverso tecniche del presente.

 

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La facciata è realizzata con 36 porte e finestre affiancate in legno e bambù, tutte in grado di aprirsi e chiudersi a seconda delle esigenze climatiche.

Nulla di nuovo in questo sistema che si ispira al “thuong song ha ban”  la tipologia costruttiva comunemente usata in passato in Vietnam. Grazie al rivestimento in bambù la facciata si rivela permeabile al vento ed alla luce, permettendo di tenere sotto controllo la temperatura interna anche quando tutti i 36 elementi sono chiusi a causa del maltempo.

 

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Al caldo estivo questa bioarchitettura risponde con un altrettanto ingegnoso sistema di climatizzazione assolutamente naturale: all’interno di una particolare grondaia in bambù disposta lungo la copertura della casa, scorrono le acque grigie recuperate e pretrattate, parte di quest’acqua viene vaporizzata e lasciata cadere a goccia lungo gli elementi della facciata, raffrescando naturalmente l’involucro e di conseguenza contrapponendo un filtro tra gli interni ed il caldo esterno.

 

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