L'abitazione accessoria è quasi del tutto riciclabile e grazie all'involucro di ETFE ha un impatto ambientale fino a 100 volte più basso delle unità omologhe.
(Rinnovabili.it) – Al primo sguardo può sembrare una semplice serra. In realtà Bi(h)ome, progettata dal City Lab della University of California Los Angeles, è una mini casa studiata per rispondere all’emergenza abitativa che colpisce l’immensa metropoli degli Stati Uniti. Però a una serra ci assomiglia davvero. Sia per la collocazione nel cortile, dato che è un’abitazione accessoria ed è stata disegnata per ospitare parenti o per essere data in affitto, sia per via dello speciale involucro che la ricopre.
Questo involucro è anche una delle caratteristiche più interessanti di Bi(h)ome. La struttura in sé è composta da un’intelaiatura tubolare in acciaio e un muro portante in legno. La copertura è invece una pelle – che i designer dello studio Kevin Daly che hanno partecipato al progetto definiscono “eccezionalmente solida benché leggera” – composta da due strati sovrapposti e traslucidi di ETFE, sigla che sta per etilene tetrafluoroetilene. Si tratta di un tipo di plastica basato su un polimero fluorato che risulta resistente alla corrosione degli agenti atmosferici e ha una resistenza maggiore del vetro, oltre ad avere costi di produzione incomparabilmente più bassi. I due strati di ETFE sigillano sotto vuoto al loro interno uno terzo strato composto da una miriade di cilindri di carta disposti a nido d’ape.
La sostenibilità della mini casa Bi(h)ome
Bi(h)ome non ha bisogno di fondazioni, viene semplicemente ancorato al terreno. È necessario l’allacciamento alla rete idrica, ma non a quella fognaria perché è dotato di toilette compostante. Vista la collocazione nel cortile di altre abitazioni, i progettisti hanno previsto la possibilità di trasformare una delle pareti in un giardino verticale e di aggiungere altre strutture modulari di piccole dimensioni in grado di ospitare la fauna urbana come pipistrelli e varie specie di uccelli. Considerando l’insieme delle caratteristiche della Bi(h)ome, l’impatto ambientale è da 10 a 100 volte più basso di quello di un’unità abitativa accessoria standard, mentre la quasi totale riciclabilità dei materiali impiegati, la facilità di assemblaggio e i bassi costi di produzione permettono di commercializzarla in leasing invece di passare attraverso il sistema dei mutui.