Apre la più grande biblioteca fotovoltaica della Scandinavia che offrirà servizi ai cittadini e cambierà il loro modo di pensare alla città di Aarhus
(Rinnovabili.it) –La costruzione della Dokk1 è finalmente giunta al termine e la più grande biblioteca fotovoltaica della Scandinavia a breve aprirà al pubblico.
L’edificio solare progettato dagli architetti dello studio Schmidt Hammer Larrsen è una struttura poligonale ad alta efficienza energetica suddivisa in tre sezioni: il piano più basso con gli edifici del municipio e per il prestito dei libri, il corpo multipiano che assomiglia ad una scatola vetrata che raccoglie gli spazi per la consultazione dei testi ed un podio sopraelevato che si affaccia sul porto.
Ad aumentare gli aspetti di efficienza energetica dell’edificio c’è il fatto che la biblioteca fotovoltaica si può raggiungere comodamente in bicicletta pedalando sulla pista ciclabile e parcheggiando in uno dei 450 posti dedicati a questi mezzi di trasporto green, in Danimarca largamente utilizzati per spostarsi in città.
“Dokk1 non è semplicemente un edificio” ha spiegato Kim Holst Jen-sen, Senior partner dello studio, “E’ un luogo per lo scambio di conoscenze ed opportunità, un punto d’incontro multiculturale che cambierà la percezione dell’intera città da parte delle persone. Dokk1 migliora l’ambiente con un’architettura che crea un collegamento visivo eccezionale per la città – sia all’interno dell’edificio che fuori.”
Il tetto della biblioteca fotovoltaica è coperto con 3000 metri quadrati di celle che alimentano con energia pulita le diverse zone funzionali che comprendono un teatro per bambini, un’area espositiva, una per le attività interattive, uno spazio per eventi pubblici, una caffetteria ed un ristorante.
Chi cammina all’interno dell’enorme edificio può fare una passeggiata panoramica tra le varie funzioni, godendo della vista sul porto di Aarhus che nella parte più alta della struttura diventa un osservatorio a 360° su tutto l’ambiente cittadino.
“L’interno di Dokk1 incoraggia alla collaborazione attraverso la struttura aperta e le connessioni visive tra le diverse zone funzionali e l’esterno.” Racconta Kim Holst Jen-sen.