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Immagazzinare l’energia nella carta: le paper battery sono realtà

Batterie di carta: dalla Svezia i supercondensatori in nanocellulosa

 

(Rinnovabili.it) – L’ultima frontiera dell‘energy storage svedese? Le batterie di carta. Un team di ricercatori del laboratorio di elettronica organica di Linköping University ha messo a punto un nuovo dispositivo con un’eccezionale capacità di stoccaggio energetico a partire da un materiale insolito: un mix tra nanocellulose ed un polimero conduttivo.

 

Nel dettaglio gli scienziati hanno “costruito” un foglio di supercondensatore  – 15 centimetri di diametro e di pochi decimi di millimetro di spessore – capace di memorizzare fino a 1 Farad, ovvero dotato di una capacità molto simile a quella del supercondensatori attualmente sul mercato; per chi non avesse familiarità con i supercapacitors, si tratta di dispositivi di conversione ed accumulo dell’energia che rispetto agli accumulatori chimici presentano il vantaggio di poter essere caricati o scaricati quasi istantaneamente, garantendo così un’elevatissima potenza specifica.

E il nuovo materiale nato dai laboratori svedesi assolve proprio questo compito: secondo quanto rivelato dai primi risultati dei test, può essere ricaricato (in pochi secondi) fino a un centinaio di volte senza che perda d’efficienza. “Film sottili che fungono da condensatori esistono da diverso tempo. Ciò che abbiamo fatto qui invece è di produrre un materiale in tre dimensioni. Siamo in grado di produrre fogli spessi”, spiega Xavier Crispin, professore di elettronica organica e co-autore del lavoro.

 

Le basi strutturali del nuovo materiale sono costituite da nanocellulose, fibre di cellulosa che, utilizzando acqua ad alta pressione, vengono suddivise in elementi sottilissimi, di soli solo 20 nm di diametro. A queste è aggiunto in soluzione acquosa un polimero caricato elettricamente (PEDOT PSS) che le riveste completamente. Il foglio cellulosa-polimero ha stabilito un nuovo record mondiale di conducibilità simultanea di ioni ed elettroni, che spiega la sua eccezionale capacità di stoccaggio di energia. La sfida ora, è quella di sviluppare un processo su scala industriale. “Insieme con il KTH, Acreo e Innventia abbiamo ricevuto 34 milioni di corone svedesi dalla Fondazione svedese per la ricerca strategica che ci permetteranno di continuare i nostri sforzi nello sviluppo di un metodo di produzione razionale di questa paper battery”.

 

 

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