Il prossimo decennio inaugurerà l’era delle batterie a stato solido?
(Rinnovabili.it) – Sostituire nelle auto elettriche i dispositivi a ioni di litio con la nuova generazione di batterie a stato solido. Questo l’obiettivo che si è data l’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. I tre giganti del mondo dell’automotive si sono detti pronti a compiere il salto generazionale per iniziare a sostituire i sistemi d’accumulo nei veicoli elettrici a partire dal prossimo decennio.
“La tecnologia in questione promette enormi vantaggi rispetto alle attuali batterie agli ioni di litio in termini di costi, densità e stabilità termica”, ha spiegato al Financial Times, Gilles Normand, responsabile dei veicoli elettrici di Renault. “Abbiamo ancora molte da affrontare sfide, ma stiamo facendo ottimi progressi con l’obiettivo di farla arrivare sul mercato prima del 2030, se possibile entro il 2025 “.
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Piccole e con una maggiore densità di energia, le batterie a stato solido rappresentano una delle più promettenti alternative ai dispositivi con elettroliti liquidi o polimerici. I ricercatori sono convinti che possano garantire autonomie fino al 50 per cento maggiori di quelle attuali. Non solo: si ritiene che la tecnologia possa consentire una ricarica più rapida per le auto elettriche, oltre a permettere una maggiore sicurezza e durata del ciclo di vita. Ad ostacolarle è sempre stato l’alto costo di fabbricazione (ma non è l’unico fattore): nel 2012 produrre su scala una singola cella a batteria a stato solido da 20 Ah sarebbe venuto a costare circa 100.000 dollari. Per alimentare un’auto elettrica ne servirebbero almeno 800 di queste celle.
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Ma da allora a oggi la ricerca di settore ha fatto passi da gigante, al punto da aver convinto diverse case automobilistiche a ragionare sullo shift tecnologico. L’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi è solo l’ultima realtà industriale a lasciarsi tentare dalle batterie allo stato solido. Prima del trio è arrivato l’annuncio della BMW che prevede di rilasciare un’auto con accumulo allo stato solido entro il 2026. La Toyota (in partnership con Panasonic) è quella che punta più in alto, essendosi data come deadline addirittura il 2020. Ma della partita sono anche Fisker Automotive, che sostiene che sarà pronta con il nuovo energy storage per il 2023, e anche la Dyson la quale, prima di annunciare il suo lancio nel mondo dell’elettromibilità, aveva investito 15 milioni di dollari in Sakti3, spin-off dell’Università del Michigan, attivo proprio nella ricerca delle batterie a stato solido.