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La batteria di flusso si trasforma in una clessidra energetica

Un innovativo design, privo del complicato sistema di valvole e pompe, potrebbe offrire vantaggi in termini di costi e semplicità alle batterie di flusso

La batteria di flusso si trasforma in una clessidra energetica

 

(Rinnovabili.it) – Si carica rapidamente, ha un layout flessibile, vanta un lungo ciclo di vita e non ha bisogno di livellare la carica. I vantaggi tecnici della batteria di flusso la rendono una delle soluzioni di accumulo più interessanti dell’attuale panorama energetico. Purtroppo la loro complessa architettura ne rende difficile l’impiego in applicazioni non stazionarie. Nelle flow battery infatti, gli elettroliti fluiscono attraverso la cella elettrochimica da una “vasca” all’altra con l’aiuto di un complicato sistema di valvole e pompe. Di conseguenza questi dispositivi sono ingombranti e più costosi da produrre rispetto alle tradizioni batterie ricaricabili.

 

Un gruppo di ricercatori del MIT potrebbe, però, aver trovato la soluzione. I professori Yet-Ming Chiang e Alexander Slocum, assieme ad un nutrito gruppo di colleghi, hanno rinnovato completamente il design di questi sistemi di accumulo, affidando il lavoro  – fino a ieri svolto dalle pompe  – alla gravità. E’ nato così un nuovo prototipo di batteria di flusso “a clessidra”.

 

Chiang descrive il nuovo approccio, come una sorta di proof of concept, ossia un progetto che non si prevede venga prodotto come tale ma che serve piuttosto a dimostrare la validità di nuove idee, da cui elaborare col tempo un vero e proprio prodotto finale. La nuova versione sostituisce il complesso impianto idraulico con semplice un sistema gravitazionale. In linea di principio, funziona esattamente come una vecchia clessidra: gli elettroliti fluiscono attraverso una stretta apertura da una vasca all’altra. Il flusso può essere invertito semplicemente ruotando il dispositivo.

 

La velocità con cui gli elettroliti attraversano la cella può essere controllata regolando l’angolo del dispositivo, spiega Chiang; il team ha scoperto che con un angolo molto superficiale, vicino al piano orizzontale, il dispositivo è in grado di funzionare in modo più efficiente e con un flusso costante anche se basso.

Il nuovo design dovrebbe rendere possibili sistemi di flow battery più semplici e compatti, aprendo le porte alla modularità e soprattutto a minori costi di produzione.