50 Mld di euro aggiuntivi da Banca Intesa San Paolo per spingere il Green Deal europeo in Italia
(Rinnovabili.it) – Banca Intesa dà una spinta decisiva alla Green economy “mettendo sul piatto” 50 miliardi di euro per le imprese italiane che vorranno investire in questo ambito. La sostenibilità declinata secondo i goal dell’Agenda 2030, nell’ambito finanziario ha il suo campione internazionale in Italia: la Banca Intesa San Paolo, che ha annunciato nei giorni scorsi, fra molte altre, questa rilevante misura. La più importante – e più premiata, a livello mondiale, realtà creditizia italiana – nel 2019 ha preso il Premio Global 100 Corporate Knites MSCiW (Most Sustanaible Corporation in the World ) e il Diversity & Inclusion Award, per l’impegno nella valorizzazione del talento e della diversità – ha presentato di recente a Milano un primo rendiconto dei risultati dei progetti avviati in tema di sostenibilità. Il Gruppo ha inserito sei tematiche fondamentali negli obiettivi del Piano d’impresa 2018-2021, a dimostrazione del fatto – ha spiegato il CEO e Consigliere delegato Carlo Messina – che la principale Banca del Paese, rispettando gli imprescindibili impegni di remunerazione del capitale con gli azionisti, vuole fare la sua parte nello sviluppo del Paese.
Di qui, il titolo dell’evento “Intesa San Paolo motore per lo sviluppo sostenibile e inclusivo”,
nel corso del quale sono state presentate testimonianze dei vari partner di progetto e i risultati sulle sei direttrici: supporto alla coesione sociale per la riduzione delle disuguaglianze; azioni di finanza d’impatto per facilitare l’accesso al credito; impegno nella sostenibilità e nella promozione della circular economy; attenzione alla formazione e all’accesso al mondo del lavoro da parte dei giovani; sostegno al patrimonio artistico e culturale per un’adeguata valorizzazione; spinta all’innovazione, quale fattore di competitività del Paese. Un elenco di impegni talmente importanti, per la loro portata, e impattanti, da portare a riflettere sul fatto che fortunatamente in Italia, mentre la politica si appassiona a temi spesso lontani dalle persone, i manager, le imprese e tutti coloro che lavorano con serietà fanno cose concrete per il bene del Paese.
Impossibile citare tutti i risultati. Una breve sintesi delle misure e degli obbiettivi raggiunti, presentati dall’Istituto di credito aiuterà a comprendere le parole pronunciate dal Board della Banca.
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Coesione sociale e lotta alle disuguaglianze: 8,7 milioni di pasti distribuiti, 519 mila posti letto, 131 mila farmaci, 103 mila indumenti distribuiti tramite associazioni caritative nel periodo 2018-2019; 25 mila donazioni sulla piattaforma For Funding per 170 progetti non profit;400 mila beneficiari del Fondo di beneficenza in capo alla Presidenza San Paolo.
- Finanza di impatto: Due nuove iniziative per aiutare le neo-mamme lavoratrici per consentire di avviare una start-up alle neo mamme che vogliono diventare imprenditrici; Un prestito per i disoccupati prossimi al raggiungimento della pensione, ma non hanno il requisito dei contributi versati o per gli occupati che concordano con il datore di lavoro un accordo di accompagnamento (versamento dei contributi); Nel 2019 oltre 3 mila studenti hanno beneficiato del Progetto “ Per merito”, in accordo con 524 atenei, di cui 265 all’estero. Il progetto è destinato agli studenti che vogliono compiere i loro studi universitari in Italia o all’estero, ma hanno bisogno di risorse economiche. 171 Milioni di euro erogati a 15 mila studenti per gli studi;
- Economia circolare: 63 progetti trasformativi e innovativi per PMI e grandi aziende, finanziati per circa 760 milioni di euro a valere sul plafond circular economy da 5 miliardi di euro; 2 Mld euro erogati nella green economy;75 progetti finanziati con Green Bond, 353 mila tonnellate di emissioni CO2 risparmiate – pari alle emissioni di 66 mila abitanti;
- Occupazione giovanile: 9mila300 giovani , in età 18-29 anni, candidati a partecipare al programma Giovani e Lavoro, oltre mille aziende coinvolte, l’80% delle assunzioni andate a buon fine;
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Arte e cultura: Intesa San Paolo è l’unico gruppo bancario al mondo ad avere quattro musei con esposizioni di collezioni permanenti e una programmazione di mostre originali. Nel 2019, sono state allestite tre mostre nelle tre sedi di Milano, Napoli, Vicenza con 500 mila visitatori. Nel 2022 aprirà a Torino un nuovo museo Gallerie d’Italia.
Il Presidente Gian Maria Gros Pietro e il CEO Carlo Messina: aiutare lo sviluppo, superando le disuguaglianze
Tutti i risultati raggiunti sono frutto di una visione condivisa dei vertici Intesa. Il messaggio, emerso più volte dalla parole del Presidente Gian Maria Gros- Pietro, dallo stesso CEO Messina, dal Presidente emerito Giovanni Bazoli converge sullo stesso punto. “Non c’è sviluppo che sia degno di questo nome se la società non risolve i problemi più gravi e in questo momento il problema più grave è la disuguaglianza” – ha affermato il Presidente Gros-Pietro, affermando che “Intesa San Paolo è impegnata con determinazione a favorire lo sviluppo sostenibile e inclusivo. Di fronte a questa esigenza, gli investitori istituzionali e le imprese hanno davanti a sé non soltanto la sfida della crescita per l’outlook, ma quella di una crescita che generi valore di fronte all’emergenza dei cambiamenti climatici” – ha aggiunto. “E’ una sfida che i progressi della scienza e della tecnologia rendono possibile, aprendo nuove opportunità per questo sviluppo e, fermo restando che senza profitti non si possono generare prospettive di crescita sostenibile, per un’impresa bancaria l’azione anche nei settori dell’inclusione, caritativo, culturale è importante se condotta confrontandosi con gli esperti”. “Rispetto al Green Deal europeo, Intesa San Paolo – ha annunciato il Ceo e Consigliere Delegato Carlo Messina – è pronta a finanziare le aziende italiane che decidono di investire in questo settore, per i conti molto significativi, mettendo sul piatto altri 50 miliardi di euro incrementali, oltre a quelli che normalmente garantiamo, per accelerare la green economy. Riteniamo che del totale destinato dalla Commissione europea, per il Green Deal, pari a 1000 miliardi di euro, per l’Italia dovrebbero essere perlomeno 150 miliardi di euro. Noi possiamo tranquillamente sostenere 50 miliardi di supporto alle aziende italiane che vogliano investire in questo settore, ritenendolo un’area nella quale abbiamo sia le competenze, sia le persone che hanno sviluppato quelle capacità di supportare le aziende nel trovare i progetti di finanziamento”.
Intesa, ha ricordato Messina, “è la cassaforte degli italiani, custodendo mille miliardi di euro di risparmi, e con 400 miliardi finanzia un terzo del Pil del Paese. Se c’è un forte investimento in questo Paese sulla green economy e sulla volontà di accelerare noi ci siamo e siamo pronti a fare la nostra parte in modo decisivo”. Il numero due di Intesa San Paolo è convinto anche che “investire per primi sull’economia circolare si sia rivelato senza dubbio un buon investimento. Siamo riusciti per primi a finanziare molte aziende che su questo si sono dedicate nel nostro paese. Lavorare su queste tematiche è un volano di sviluppo per il paese. E’ una dimostrazione che la Banca tiene all’Italia, che le persone di Intesa San Paolo tengono a questo Paese e possono fare molto per la comunità anche in funzione complementare rispetto a quello che fa il pubblico”. Il tema di una finanza sostenibile è comunque un tema che i grandi investitori internazionali, “che hanno una visione strategica”, considerano oggi focale. “Indubbiamente oggi tutti gli importanti investitori nei grandi fondi internazionali sono portati a chiedere che i rendimenti siano sostenibili e che nascano da aziende che hanno una visione rivolta alla sostenibilità. Gli investitori – ha aggiunto Messina – guardano a queste tematiche come alle tematiche del futuro. Da quest’anno – ha precisato – abbiamo posto forte attenzione ai cambiamenti climatici. Sul fronte del climatico e del green c’è moltissimo da lavorare e su questi temi gli investitori sono quelli che hanno la visione più lungimirante, perché si sono resi conto che senza la sostenibilità futura non possono realizzare rendimenti a dieci – venti anni”.
Il presidente di BlackRock, Rob Kapito: investimenti in imprese sostenibili
Le parole di Rob Kapito, ospite dell’evento e presidente di BlackRock, , il fondo americano socio della Banca con una quota del 5%, non fanno che avvalorare questa visione: “La realtà – ha detto Kapito – è che negli ultimi anni un numero sempre maggiore di nostri clienti si è concentrata sull’impatto della sostenibilità nei loro portafogli di investimenti. Questo cambio di passo è frutto della comprensione di come i fattori legati alla sostenibilità possano influenzare la crescita economica, i valori degli assets e i mercati finanziari nel senso più ampio. Il rischio climatico è oggi, sinonimo di rischio di investimento. Non abbiamo altra scelta che agire. Aziende come Intesa Sanpaolo e BlackRock stanno rispondendo con cambiamenti concreti che possono anche influenzare altri soggetti a fare lo stesso”, ha proseguito. Kapito ha sottolineato come “Intesa Sanpaolo è un modello di riferimento di livello mondiale nella responsabilità sociale e culturale. L’ESG – (Environmental, Social Governance, un metodo di selezione degli asset di investimento responsabile basato sui criteri ambientali, sociali e di governance coerenti con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dall’ONU, ndr) è un aspetto strategico fondamentale per Intesa Sanpaolo” – ha sottolineato. Il Gruppo Intesa san Paolo è al primo posto nella Cdp Climate Change 2018, per l’avanzato apporto alla mitigazione dei cambiamenti climatici, ha conquistato il Gran Premio Sviluppo Sostenibile per il contributo alla promozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ed è membro, dal 2019, degli STOXX Global ESG Environmental leaders e STOXX Global ESG Social leaders per i risultati conseguiti in materia ESG.
Il Presidente emerito Giovanni Bazoli: Intesa San Paolo modello europeo e di responsabilità sociale
Con la rendicontazione del suo impegno sul fronte filantropico, culturale, ambientale e di accesso al credito, ha concluso il Presidente emerito di Intesa San Paolo, Giovanni Bazoli, “la banca conferma piena fedeltà e coerenza a quei principi e valori che hanno sempre contraddistinto le banche confluite nel gruppo e che possiamo definire il suo DNA. Oltre a evidenziare – ha aggiunto – sia il proprio primato sul piano dell’efficienza e della redditività, sia una funzione insostituibile nell’economia reale a sostegno di imprese e famiglia – la Banca si sta imponendo sempre più in Italia e in Europa come modello di responsabilità sociale”.
Intervista a Fabrizio Di Amato, Presidente Maire Tecnimont, intervenuto al Panel “L’economia circolare come nuovo paradigma per la crescita”