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Quando il bambù in architettura costa poco come l’acciaio

Realizzata una copertura modulare autoportante che copre 542 metri quadri, tutta in bambù e resina epossidica, a costi di mercato comparabili a quelli dell'acciaio

Quando il bambù in architettura costa poco come l'acciaio

 

(Rinnovabili.it) – L’uso del bambù in architettura va in direzione di modelli efficienti, ecologici e capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici ma anche come principale elemento strutturale. In questa direzione va l’azienda indonesiana Asali Bali, che insieme alla DGS Engineers di Singapore ha creato un modello di costruzione in bambù modulare, replicabile, che forma una struttura di copertura per una superficie di oltre 500 metri quadri. Il vantaggio sta nei costi: sono alla pari (almeno sul mercato indonesiano) con quelli di analoghe strutture in acciaio o altri comuni materiali più diffusi. Un motivo non secondario nella scelta dei materiali, che di certo è un buon incentivo nella scelta di usare di più il bambù in architettura. Almeno nelle zone del pianeta dove non è difficile reperirlo e il prezzo finale non è portato al rialzo dai costi di trasporto.

 

Quando il bambù in architettura costa poco come l'acciaioTutti i dettagli della costruzione e in particolare i giunti sono stati concepiti per fornire alla struttura i più alti livelli di resistenza e di durabilità possibili. Esigenti test di carico sono stati portati a termine per verificarne le qualità strutturali. Le canne di bambù utilizzate hanno un diametro di 14 centimetri e vengono preparate seguendo il tradizionale procedimento balinese di scelta, invecchiamento ed essicazione. Unica eccezione alla regola, per così dire, è l’uso di un prodotto biologico e non inquinante, specificamente indicato per l’eliminazione di eventuali termiti e altri organismi parassiti che potrebbero danneggiare nel tempo le canne. Canne che poi vengono giuntate tra loro con resina epossidica (un polimero termoindurente).

Il risultato è una struttura modulare che può essere assemblata direttamente in loco e che mantiene tra le sue caratteristiche quella di poter facilmente supportare aggiunte ed estensioni successive. Il prototipo realizzato da Asali Bali è un sistema autoportante in bambù di 16 metri, replicato in nove capriate e coperto da un tetto di pannelli d’acciaio fissati alle canne con 6.000 viti, quindi ricoperto da uno spesso strato di paglia locale. Lo spazio sottostante è un unico ambiente di 542 metri quadri di superficie.