Alla conferenza internazionale sul riciclo delle auto a fine vita, gli esperti del settore si sono detti fiduciosi sul raggiungimento degli obiettivi fissati dall’UE in materia
(Rinnovabili.it) – La Direttiva europea sugli End of Life Vehicle (auto a fine vita) funziona e negli anni sembra aver dato risultati positivi. Alla XIV edizione dell’International Automobile Recycling Congress (IARC), appena concluso, si è fatto il punto sul settore del riciclo delle auto giunte a fine vita, con approfondimenti su tecnologie, mercato e normativa di riferimento. Secondo quanto dichiarato da Artemis Hatzi-Hull del Direttorato Generale all’Ambiente della Commissione Europea, tra gli intervenuti, il raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclo delle auto a fine vita fissati (rispettivamente del 95% e dell’85%) è a portata di mano, ma è necessario trovare soluzioni più efficaci sul piano del recupero dei metalli preziosi. Stando ai dati diffusi dal MAIREC, infatti, l’ente che in Germania ricicla i metalli preziosi, delle 250 tonnellate di platino e delle 300 tonnellate di palladio che ogni anno vengono consumate, soprattutto nell’industria automobilistica, ne verrebbe recuperato solo il 20%; il resto, un valore di circa 15 miliardi di dollari, non viene recuperato oppure viene recuperato con metodi illegali e non ecologici, finendo di fatto disperso.
A questa situazione va ad aggiungersi anche la contraddizione tra sviluppo economico-industriale e scarsità delle risorse, una relazione che, secondo gli esperti, dovrebbe trovare un maggiore equilibrio. La Cina, per esempio, negli ultimi 30 anni ha raggiunto una crescita economica fenomenale, ma senza badare allo spreco di risorse; nel settore automobilistico, per esempio, il Paese produce ogni anno più di 22 milioni di automobili, ma non provvede a recuperare i 2 milioni di veicoli che, sempre ogni anno, arrivano alla fine del loro ciclo di vita. Attualmente, infatti, l’industria del riciclo dell’auto in Cina rappresenta soltanto l’1% del PIL.