(Rinnovabili.it) – Nonostante siano considerati materiali poveri, la qualità e le caratteristiche proprie dei materiali come la terra cruda, l’argilla, la canapa o il bambù, dovrebbero essere valorizzate anche nei Paesi industrializzati.
Negli ultimi anni la bioarchitettura si è progressivamente riaffidata a queste tecniche costruttive, esplorando nuove soluzione e nuovi materiali, come la canapa, per ridurre sempre più il peso sull’ambiente e migliorare la qualità ed il comfort interno.
Ma è nei Paesi in via di sviluppo che per la maggiore trovano spazio le realizzazioni più belle ed efficienti, talvolta ottenute semplicemente reinterpretando le tradizioni locali.
E’ il caso della Biblioteca di Muyinga, in Burundi, progettata e costruita dagli architetti belga di BC Architects con la collaborazione della manodopera locale. Nell’edificio destinato ai bambini sordi, è la rossa terra cruda a definire la costruzione, trasformando una semplice biblioteca in un luogo d’incontro per la comunità. Il team di BC Architects ha trascorso due anni a studiare le tecniche di costruzione vernacolari ed i materiali tradizionalmente impiegati nella regione, adattando poi un progetto contenuto nella piattaforma OpenStructures.net, alle esigenze locali.
I blocchi di terra cruda costituiscono l’involucro dell’edificio, composto da un ampio porticato che circonda tutta la biblioteca, principale punto d’incontro della comunità. Le tegole in argilla, la doppi altezza e le fessure collocate sulle pareti esterni in prossimità della copertura, hanno permesso una circolazione naturale dell’aria, eliminando il problema della troppa umidità per trasformare invece gli ambienti della Biblioteca, in luoghi freschi e confortevoli.