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San Francisco: sei Architecture at Zero per il social housing

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(Rinnovabili.it) – Sono sei i progetti “Net Zero Energy” vincitori dell’edizione 2013 della competizione “Architecture at Zero”, che quest’anno ha chiesto agli sfidanti di riprogettare un edificio da 150 unità collocato nel cuore del quartiere Tenderloin di San Francisco.

 

Unire l’efficienza energetica al social housing, per dare vita ad edifici a prezzi accessibili, ma ad energia netta pari a zero, un’impresa tutt’altro che semplice per una struttura di grandi dimensioni.

Realizzato con la collaborazione dell’associazione AIA San Francisco e della società  Pacific Gas & Electric, il concorso “Architecture at Zero” ha premiato le opere di 5 professionisti ed uno studente, fornendo alla Tenderloin Neighborhood Development Corporation (TNDC), la società incaricata di riqualificare lo storico quartiere di San Francisco, sei differenti approcci ecosostenibili per rivitalizzare un’area altrimenti inutilizzata.

 

 

I vincitori del concorso Architecture at Zero

 

LIVING IN FLUX – Studente Victor Bao (California Polytechnic State University)

 

Living in Flux

 

L’energia è sempre in movimento. Sfruttando al meglio l’esposizione dell’edificio, la distribuzione degli spazi interni, l’impiego di schermature solari mobili per gestire ad hoc luce e calore in inverno ed in estate, un sistema di ventilazione naturale abbinato ad un involucro smart a “massa termica”, fanno del progetto Living in Flux un  ottimo esempio di “Architecture at Zero”.

Ridurre i consumi per riuscire a produrre tutta l’energia necessaria attraverso l’energia rinnovabile generata in loco dai 15.000 piedi quadri della copertura fotovoltaica in grado di generare circa 550.000 kWh l’anno dai collettori solari disposti in facciata, da un impianto a digestore anaerobica che trasforma i rifiuti organici dell’intero edificio in biogas utilizzabile per la centrale di trigenerazione e da una pompa di calore geotermica.

 

CATALYST SF Booth Hansen Architects

 

Catalyst SF

 

L’equilibrio perfetto tra funzionalità ed efficienza, portando i consumi energetici ed idrici dell’edificio, molto vicini allo zero. Oltre all’impianto fotovoltaico e ad una pompa di calore geotermica, il progetto è alimentato da un generatore a celle combustibili che recupera l’idrogeno dalle acque piovane e grigie.

I progettisti hanno immaginato per l’edificio una facciata “viva”, dove il giardino pensile disposto verticalmente sull’esterno, possa agire da schermatura naturale, isolando a livello acustico e termico e trattenendo una parte delle acque piovane.

 

PRIME CUT – Rutz Architects

 

Prime Cut

 

Con il giusto isolamento, un’adeguata coibentazione delle parti, vetri basso emissivi, schermature solari esterne ed un a massa termica delle pareti esterne adeguata, un qualunque edificio di San Francisco potrebbe trasformarsi in una Architecture at Zero.

Questo è l’obiettivo dei progettisti di Prime Cut, dove la ventilazione e l’illuminazione naturale consentono a tutti gli ambienti di ridurre al minimo i consumi, sfruttando le possibilità offerte dalla progettazione passiva.

 

NZ + BEYOND Net Zero Energy  Drew Adams, Joseph Yau e Mark Alocilja

 

NZ + Beyond Zero Energy Net

 

Un edificio progettato per insegnare uno stile di vita ecosostenibile e promuovere un forte senso di comunità, attraverso una serie di orti urbani messi a disposizione dei residenti, aree comuni disposte all’interno della struttura con tanto di attività commerciali ed un sistema di monitoraggio dei consumi fornito a ciascun appartamento, per trasformare i residenti da semplici spettatori in attivi fautori del risparmio zero.

Geotermia, fotovoltaico, progettazione passiva ed una struttura in legno, sono gli ulteriori elementi green del progetto.

 

FOLIUM – Herman Coliver Locus Architecture, EBS Consultants, Architectural Lighting Design

 

Folium

Una “macchina per l’abitare” che attraverso calcoli matematici ed ingegneristici punta a sviluppare un’Architecture at Zero.

Agli impianti ad alta efficienza ed al tetto fotovoltaico si aggiungono poi i giardini pensili, i patii interni, ed una progettazione passiva fatta di ventilazione naturale, massima illuminazione ed orientamento ottimale.

 

TETRIS BLOCK – Duane B. Carter, Mike Stopka, Simon Mance, Scott Farbman, Courtney Brower

 

Tetris Block

 

Il blocco è scandito da cinque torri solari multifunzionali, che sfruttano l’effetto comino per generare un naturale ricircolo d’aria, riducendo l’esigenza di un sistema di climatizzazione artificiale.

Le schermature solari, i pannelli solari, l’impianto geotermico ed un involucro ad alta efficienza svolgono il resto dei compito necessaria trasformare l’edificio in un “Net Zero Energy Building”.

 

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