(Rinnovabili.it) – E’ iniziato questa settimana il ciclo esperimenti condotto da Enea in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Roma Tre, sulla protezione antisismica degli edifici in muratura a cui sono state applicate tecniche di rinforzo per migliorarne le capacità di resistere ai terremoti.
Le sperimentazioni verranno condotte presso il Centro Ricerche della Casaccia dove sono stati costruiti una serie di edifici in scala reale, nei quali sono stati riprodotti i singoli dettagli costruttivi e la connessione tra le pareti tipici delle casa in muratura più diffuse nei centri storici italiani e nelle zone pedemontane e montane.
Grazie all’impiego di tavole vibranti, gli edifici in muratura privi di tecniche di rinforzo sono stati sottoposti ad una serie di vibrazioni sismiche per testarne la resistenza, ottenendo quale risultato danni gravissimi e addirittura un ribaltamento della parete.
La connessione tra le pareti è stata poi rinforzata applicando un innovativo sistema di fasciature con nastri in fibra d’acciaio galvanizzato inglobate nella malta idraulica naturale, fino a rendere l’edificio maggiormente protetto dal punto di vista dell’ antisismica. Le strutture così ottenute saranno quindi sottoposte ad ulteriori sperimentazioni, partendo da una sequenza di sollecitazioni che riproducono i terremoti degli ultimi 15 anni avvenuti in territorio italiano, con vibrazioni sempre maggiori fino a raggiungere il collasso della struttura e valutarne così l’esatta resistenza antisismica.
Il laboratorio virtuale DySCo (Structural Dynamics, numerical Simulation, qualification tests and vibration Control) permetterà di registrare i dati dei singoli esperimenti, mentre un innovativo sistema elettro-ottico (3DVision) che utilizza una costellazione di telecamere ad alta risoluzione in grado di rilevare il moto nello spazio di speciali marcatori, consentirà di tracciare la traiettoria del moto completo dei punti selezionati in termini di spostamenti, velocità e accelerazioni.