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L’Antartide perde pezzi: a rischio distacco iceberg di 1700 km2

La crepa lungo la piattaforma ghiacciata di Brunt si sta allargando rapidamente, andando incontro ad una seconda faglia. Si temono effetti di instabilità su tutta la tavolata glaciale

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Foto di 358611 da Pixabay

La NASA avverte che in poche settimane l’Antartide potrebbe perdere un blocco di ghiaccio grande due volte la città di New York

(Rinnovabili.it) – L’Antartide continua a perdere pezzi. Dopo il distacco, nel 2017, di un gigantesco iceberg (ben 5.800 km quadrati) dalla piattaforma di Larsen C, un altro voluminoso blocco ghiacciato potrebbe presto prendere il largo. A lanciare l’allarme è la National Aeronautics and Space Administration (Nasa) che sta monitorando Halloween, grossa spaccatura lungo la piattaforma di Brunt, una delle numerose tavolate glaciali galleggianti che orlano le coste antartiche. La faglia in questione è stata scoperta nel 2016 e le ultime rilevazioni hanno mostrato come si stia espandendo velocemente. Il pericolo, ventilato dagli scienziati della Nasa, è che possa andare a intersecarsi con una seconda crepa che, dopo ben 35 anni di stabilità, ha ripreso a crescere lungo la piattaforma .

Se le due faglie dovessero incontrarsi, cosa che potrebbe accadere in poche settimane, si staccerebbe dall’Antartide un iceberg di 1700 km2: una superficie due volte quella della città di New York. Il pericolo maggiore non è rappresentato dall’impatto marino, quanto dai possibili danni alla tavolata glaciale di Brunt. “È possibile che la piattaforma di ghiaccio venga destabilizzata”, spiega Joe MacGregor, un glaciologo del Goddard Space Flight Center della NASA, determinando cambiamenti a cascata.

L’ice calving, ovvero la rottura e il rilascio di massa ghiacciata, è una fase normale del ciclo vitale delle piattaforme glaciali, abituate a rimodellarsi negli anni attraverso perdite e riformazione dei ghiacci. Ma, come mostrato dalla “Larsen Ice Shelf”, che ha perso negli ultimi 22 l’area A e B e il 12% della C, i cambiamenti sono diventati molto più rapidi, in linea con l’accelerazione del riscaldamento globale. Un rapporto scientifico pubblicato lo scorso anno ha rilevato che lo scioglimento della calotta glaciale ha accelerato di tre volte negli ultimi cinque anni. E sebbene il distacco di questi iceberg non abbia un impatto sul livello del mare, in quanto già galleggianti, la progressiva instabilità e i danni più interni rappresentano una grave minaccia per il pianeta.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.