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Alberto Frausin, Carlsberg Italia: fusti di birra in PET e innovazione per aiutare a salvare il pianeta

Alberto Frausin, Carlsberg Italia

 

(Rinnovabili.it) – Alberto Frausin, prima di essere CEO di Carlsberg Italia, il terzo produttore di birra in Italia che produce e commercializza 1,3 milioni di ettolitri – a marchi  Carlsberg, Tuborg, Birrificio Angelo Poretti, Grimbergen, Kronebourg 1664, Felschloschen,-  è un visionario che ha fatto dell’innovazione e della sostenibilità la cifra della mission aziendale,  nel segno della concretezza e della solidità. Quando nel 2007 prese le redini dell’azienda di Induno Olona, il Birrificio Angelo Poretti, ormai interamente di proprietà Carlsberg, versava in una crisi feroce. A distanza di oltre dieci anni, grazie a scelte rivoluzionarie di ristrutturazione industriale e al coraggio di investire in un progetto innovativo di spillatura della birra (che la casa madre danese aveva riposto in un cassetto), sfociato nel 2011 nell’adozione di fusti per la birra DraughtMaster in PET 100%, il Birrificio si è trasformato in un modello a livello mondiale di innovazione e sostenibilità.

 

Il consistente minor impatto ambientale determinato dalla tecnologia è misurabile, con la formula certificata EPD (Environmental Product Declaration) “3 fusti di birra in PET = 1 albero”. E’ stato calcolato, ad esempio, che nel periodo 2011-2015 non sono stati immessi in atmosfera oltre 28 milioni di kg di CO2, pari alla quantità assorbita in un anno da oltre 1milione 100mila alberi (che basterebbero a coprire un’area equivalente a  3821 campi di calcio). Per la capacità di coniugare innovazione, responsabilità sociale e competitività, Carlsberg Italia è stata inclusa tra le imprese coesive e competitive  nell’edizione 2018 della ricerca Coesione è Competizione. Nuove geografie della Produzione del Valore in Italia, di Fondazione Symbola e Unioncamere, presentata nello scorso luglio a Treia.

Come abbracciare le sfide sempre continue? Ribaltando i vecchi schemi, superando gli approcci obsoleti, mettendosi in gioco, passando dallo  storytelling allo storydoing, risponde a Rinnovabili.it Alberto Frausin. Nel momento in cui la politica, in crisi a livello globale sulla capacità di dare indirizzi di lungo periodo, afferma il CEO, devono essere i grandi Gruppi, le Istituzioni e il mondo delle Università a spingere innovazione e sostenibilità. Per Carlsberg Italia queste ultime sono il fulcro del Bilancio di Sostenibilità 2017, partendo da  Together Towards ZERO, la strategia con cui tutto il Carlsberg Group agisce per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite e dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Limitare continuamente e progressivamente lo spreco di acqua, i consumi energetici e le emissioni di CO2 durante tutte le fasi del processo produttivo “dalla culla alla morte” del prodotto (Life Cycle Assessment), tutelare la salute e sicurezza di chi produce e distribuisce le birre, promuovere il consumo responsabile: sono per Alberto Frausin gli ambiziosi goal del paradigma industry 4.0 da conseguire per arrivare a ZERO emissioni, ZERO spreco d’acqua, ZERO consumo irresponsabile e ZERO incidenti, come spiega nelle interviste pubblicate. Tutti temi che, fra l’altro, l’azienda farà conoscere al pubblico stasera durante gli eventi della Notte Europea dei Ricercatori all’Università LIUC di Castellanza, dalle 18 alle 21.

 

Birra Carlsberg: Innovazione e sostenibilità, intervista CEO Frausin

 

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