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Adotta un albero da frutto con Biorfarm e seguilo con l’app

Biorfarm

Avreste mai pensato di adottare un albero da frutto e creare un campo digitale seguendo l’andamento della coltivazione dal vostro account? Oggi con Biorfarm – startup dal nome evocativo che suona come be your farm – è possibile.

Sembra un’utopia, invece è l’idea molto concreta di un ragazzo calabrese, Osvado De Falco, che abbiamo incontrato a Milano a Seeds&Chips. Dopo una laurea in Economia e qualche anno dietro alla scrivania come consulente finanziario in una multinazionale a Milano, ha capito che il suo cuore e la sua testa volevano andare altrove. Così è tornato in Calabria nell’azienda agricola biologica di famiglia che si trova a Rossano Calabro, nella Piana di Sibari, portando le sue idee innovative.

È nato così il concetto di azienda agricola digitale per cui le persone possono andare sul sito Biorfarm e adottare alberi da frutto: in pratica un’azienda agricola condivisa e diffusa sul territorio italiano che punta a restituire dignità ai piccoli agricoltori, valorizzare le eccellenze locali e difendere la biodiversità, grande ricchezza della nostra agricoltura. Ulteriore ma non ultimo, garantire al consumatore un prodotto migliore. Del circuito Biorfarm fanno parte selezionate aziende agricole biologiche certificate di Calabria, Campania, Sicilia e Trentino. I frutti sono albicocche (Pellecchiella del Vesuvio), clementine, limoni, arance (Naveline), mele (Fuji, Golden e Renette), pere (Buona Luisa).

Negli ultimi anni è notevolmente cresciuto il numero di giovani agricoltori: un po’ per la passione per le tradizioni della propria terra, un po’ perché l’agricoltura offre interessanti opportunità di lavoro. L’approccio di questi ragazzi, però, è molto diverso da quello dei loro genitori o dei loro nonni ed è caratterizzato da un’impronta tecnologica e innovativa.

Tutt’altro che secondario è il valore sociale di Biorfarm, che con questo sistema sostiene i piccoli agricoltori e li incentiva a non abbandonare la terra: infatti, attraverso l’azienda agricola virtuale il contadino riesce a vendere la frutta a un prezzo migliore, non essendoci filiere intermedie. Basti pensare che con i sistemi di grande distribuzione il contadino ha un guadagno fino a 15 volte inferiore al prezzo di vendita finale. L’idea di Biorfarm, quindi, premia sia il produttore che il consumatore: il primo guadagna di più, il secondo spende di meno. Tra produttore e consumatore si stabilisce una relazione “personale”: può seguire la crescita del proprio albero tramite PC, smartphone o tablet e rimane in contatto con il contadino che, appena i frutti sono maturi, li spedisce direttamente a casa entro 48 ore dalla raccolta. Se poi qualcuno fosse dotato di uno spirito particolarmente green può andare sul posto a raccogliere personalmente i frutti del proprio albero.

È possibile coniugare la freschezza del prodotto con il rispetto dell’ambiente? Cosa comportano queste spedizioni in termini di imballaggi? Osvaldo De Falco ci spiega che le confezioni sono in EPS riciclabile: il polistirolo – un derivato del petrolio composto per il 98% di aria – si è rivelato finora la migliore soluzione di compromesso. Questi imballaggi garantiscono la freschezza per 72 ore, sono riutilizzabili, riciclabili e smaltibili con la plastica. Finora, purtroppo, non è stato trovato un materiale più soddisfacente per il trasporto e la conservazione dei prodotti; tuttavia, poiché l’attenzione all’ambiente è una delle priorità di Biorfarm, è allo studio l’utilizzo di alternative all’EPS (ad esempio, un materiale derivato da alghe e funghi). Vengono poi utilizzati principalmente contenitori in carta riciclata e riciclabili smaltibili con la carta, chips biodegradabili smaltibili con l’organico e ghiaccio gel riutilizzabile all’infinito riponendolo nel freezer. L’ultimo passaggio per la salvaguardia dell’ambiente, sottolinea De Falco, spetta al consumatore che deve smaltire i pacchi in maniera corretta.

Quali sono i prossimi obiettivi di Biorfarm? Ampliare l’offerta di frutta e dei suoi derivati, aggiungere le verdure e allargare l’esperienza al mercato estero. In più, rafforzare l’interazione con gli utenti migliorando la app, rendere il packaging sempre più sostenibile e potenziare la logistica.  Obiettivi raggiungibili, se pensiamo che il mercato del biologico è in costante ascesa e soprattutto che sono cambiati i consumatori: più responsabili, attenti a mettere nel piatto prodotti freschi e di qualità, sensibili alla sostenibilità sociale ma anche desiderosi di conoscere i sistemi di coltivazione e l’eventuale uso di pesticidi. Con il motto “Sostieni la tua terra, scegli la natura” Biorfarm punta a creare un network di 220 aziende di settore in grado di superare i 75mila clienti solo in Italia: le premesse ci sono tutte, perché Biorfarm ha fatto un’ottima campagna di crowdfunding e ha già destato l’interesse di alcuni investitori come H-FARM, Impact Hub e SIT-Innovation Team.

Tanto è piaciuta l’idea, che alcune aziende hanno chiesto di adottare alberi per donarli ai loro clienti: un regalo sostenibile come segno tangibile dell’impegno sociale e ambientale dell’azienda.

Con Biorfarm, conclude De Falco, mettere insieme valori e ricchezza si può.

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