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Acqua dall’aria grazie al Sole: il concept Waterdrop fa sognare

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Acqua dall’aria grazie al Sole: il concept Waterdrop fa sognare

 

(Rinnovabili.it) – Secondo l’ultimo rapporto del World Resources Institute, entro il 2040 ben 33 Paesi nel Mondo si troveranno ad affrontare un elevato stress idrico. Uno scenario drammatico che dovrebbe rendere la gara allo sviluppo di soluzioni per il risparmio idrico e la reperibilità di nuovi fonti potabile ancora più accesa. In questo continuo affannarsi alla ricerca di un piano B valido si inseriscono anche i progetti (per ora tutti concettuali) dell’artista Ap Verheggen, salito alla ribalta del mondo green qualche anno fa con il suo Sunglacier, impianto per produrre ghiaccio in pieno deserto. Ap torna oggi con un nuovo concept: Waterdrop, un dispositivo portatile alimentato a energia solare che produce acqua potabile dall’aria.

 

La tecnologia in questione in realtà esiste già e sono numerose le sperimentazioni in tal senso, ma l’artista olandese ha voluto ovviamente imprimere il proprio stile e un pizzico di fantascienza. In teoria i moduli fotovoltaici che ricoprono la superficie esterna di Waterdrop assorbirebbero l’energia solare durante il giorno; questa sarebbe poi utilizzata per raffreddare l’aria, condensando le goccioline d’acqua, e per alimentare una ventola che assicuri un flusso d’aria continuo. Una volta ottenuta l’acqua, va anche resa potabile: ecco perché nel design Ap ha incorporato un filtro al carbonio nel beccuccio e una sorta di cartucce per aggiungere i sali minerali. “So che è ancora fantascienza – afferma Ap dalle pagine del quotidiano Inhabitat – ma di sicuro le celle fotovoltaiche aumenteranno di efficienza, (è solo una questione di tempo) di pari passi allo sviluppo di materiali in grado di immagazzinare il freddo della notte per aiutare le fasi di raffreddamento durante il giorno”. E se da un lato Waterdrop appare più un esercizio di stile che un progetto concreto, dall’altro Sunglacier è in piena fase sperimentale. L’artista, aiutato da alcuni ingegneri, sta realizzando dei test in un laboratorio a Zoetermeer, nei pressi de L’Aia per poi passare alla sperimentazione nel deserto.

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