(Rinnovabili.it) – Nelle regioni aride e desertiche poter contare su un approvvigionamento idrico costante e di buona qualità è sfida quotidiana. Per vincere tale sfida un team di scienziati della Michigan State University ha progettato e realizzato una nuova tecnologia in grado di estrarre acqua dal letame. Il McLanahan Nutrient Separation System, così è stato battezzato il processo, non è altro che un estensione del digestore anaerobico che estrae energia e prodotti chimici dai reflui animali. Il sistema è dotato in aggiunta di un’unita di ultrafiltrazione, una di separazione idrica e una di osmosi inversa grazie alle quali riesce a produrre acqua abbastanza pura per essere data senza rischi al bestiame. “Se si possiedono 1.000 mucche queste produrranno circa 10 milioni di litri di letame l’anno” ha affermato Steve Safferman, professore associato di biosistemi e ingegneria agraria, e coinvolto nel progetto. “Circa il 90 per cento del letame è l’acqua, ma contiene anche grandi quantità di sostanze nutritive, carbonio e agenti patogeni che possono avere un impatto ambientale se non gestiti correttamente”.
Il processo “va oltre un tipico digestato“, ha aggiunto Jim Wallace, ex studente della MSU e tra gli autori de progetto. “Per esempio, siamo in grado di catturare una grande percentuale di ammoniaca che altrimenti andrebbe persa in atmosfera”, ha spiegato Wallace, che ora lavora per la McLanahan Corp., al fine di sviluppare la tecnologia. Attualmente il sistema produce circa 50 litri di acqua da 100 litri di letame, ma l’obiettivo degli scienziati è di aumentare le prestazioni arrivando a 65 litri. La commercializzazione del macchinario è prevista entro la fine di questo anno.