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Coltivare, vendere, mangiare: il ristorante idroponico a km 0

7- Coltivare vendere mangiare il ristorante idroponico a km 0

 

(Rinnovabili.it) – Un ristorante a cielo aperto a “km 0” con tanto di urban farm integrata, costruito per raccontare con  le azioni, la storia del “cibo” che ogni giorno arriva sulle nostre tavole, partendo dalla coltivazione delle materie prime, passando per la preparazione finale del prodotto, fino ad arrivare allo smaltimento dei rifiuti organici.

 

Il progetto del Moyo Souk Restaurant, firmato dagli architetti della Tsai design Studio, è stato inaugurato pochi mesi fa lungo il waterfront di  Cape Town in Sud Africa, a poca distanza dall’importante porto mercantile visitato ogni anno da più di 23  mln di persone.

 

Un ristorante ed un mercato a cielo aperto, affiancati ad una urban farm per la produzione di cibo a km 0, sono le caratteristiche essenziali di “Moyo”, dove il cibo non viene solo servito nei piatti, ma raccontato.

 

3- Coltivare vendere mangiare il ristorante idroponico a km 0

 


COLTIVAZIONE IDROPONICA A km 0
– Tutto parte dalle tre vasche per la coltivazione idroponica, parte essenziale della Urban Farm che permettono ai ristoratori di coltivare a “km 0” direttamente verdure fresche ed allevare il pesce poi servito nel ristorante.

6- Coltivare vendere mangiare il ristorante idroponico a km 0

Lo stesso “green wall” generato dalle tre vasche idroponiche, dove vengono coltivati i prodotti della Urban Farm, trasforma l’estetica del ristorante, generando un vero e proprio muro verde.

 

 

Oltre a rifornire il ristorante la Urban Farm di Moyo, fornisce anche i prodotti freschi per il mercato a cielo aperto, composto da piccole bancarelle prefabbricate, flessibili e modulari.

 

L’energia necessaria per alimentare il mercato è prodotta dalla pensiline fotovoltaiche che ricoprono il mercato, trasformata all’occorrenza in frangisole, e perfetta per ricreare l’effetto tipico del classico souk africano.

 

 

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