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Arrivano 650 mln dall’Ue per gas ed elettricità

Gli Stati membri hanno deciso di stanziare i fondi per aumentare la sicurezza energetica. Finanzieranno soprattutto infrastrutture nel settore del gas

Arrivano 650 mln dall’Ue per gas ed elettricità.(Rinnovabili.it) – Saranno soprattutto progetti nel settore del gas, dato che la crisi ucraina ha messo una certa preoccupazione in Europa. Ma i 647 milioni stanziati dagli Stati membri per le infrastrutture energetiche, riguarderanno anche il settore elettrico. I finanziamenti proverranno da un programma dell’UE denominato meccanismo per collegare l’Europa (MCE), e dovrebbero aumentarne la sicurezza energetica.  Non per nulla vanno a tamponare zone “deboli” come quella baltica o quella dell’Europa sudorientale. Oltre alla costruzione di nuovi gasdotti, questi progetti comprendono anche i terminali per il gas naturale liquefatto (LNG).

 

Il vicepresidente responsabile Energia della Commissione Ue, Günther  Oettinger, ha potuto esultare: «Mi rallegro della decisione di oggi, che ci consentirà di costruire rapidamente le infrastrutture necessarie per garantire la sicurezza energetica dell’Europa. La crisi geopolitica ha messo in evidenza la necessità di migliorare i collegamenti tra le reti, il che è fondamentale anche per un mercato integrato dell’energia in cui i consumatori riescano a massimizzare l’efficienza della spesa».

In totale, Delle 34 sovvenzioni concesse, 16 riguardano il settore del gas naturale e 18 il settore dell’energia elettrica, 28 finanzieranno studi come le valutazioni di impatto ambientale (91.4 milioni di euro) e 6 riguardano progetti in ambito edilizio (555.9 milioni di euro).

 

I fondi per il settore elettrico andranno alle tecnologie innovative, e buona parte finiranno nelle Isole Britanniche: verrà finanziato lo studio di fattibilità per la posa di un cavo sottomarino lungo 700 km a corrente continua ad alta tensione fra Norvegia e Uk e anche un progetto di reti intelligenti alla frontiera Irlanda del Sud e del Nord.

Il cofinanziamento europeo copre in genere il 50% dei costi, ma ci sono eccezioni: nel caso in cui i benefici di un’opera fossero valutati «evidenti per la sicurezza dell’approvvigionamento», in grado di rafforzare «la solidarietà fra gli Stati membri» o «consentire soluzioni fortemente innovative», allora il contributo comunitario potrebbe arrivare fino al 75%.