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I 10 consigli del Principe Carlo per la pianificazione urbana

Un decalogo di consigli per progettare meglio le città. Il Principe Carlo propone un cambio di rotta tornando a modelli tradizionali affinati nei secoli

I 10 consigli del Principe Carlo per la pianificazione urbana

 

(Rinnovabili.it) – Il Principe Carlo in un’intervista per “The Architectural Review” enuncia i dieci principi fondamentali per una crescita urbana sostenibile che valorizzi la tradizione.

La necessità di un cambio nel modo di progettare le città è originata dal fatto che entro il 2050 altri tre miliardi di persone avranno bisogno di un’abitazione e gli architetti e gli urbanisti avranno un ruolo molto importante in questa sfida. Secondo il Principe l’unico modo per migliorare la qualità della vita e rafforzare la concezione di comunità è quello di tornare a modelli e tecniche affinate in migliaia di anni che solamente nel ventesimo secolo sono stati accantonati ed etichettati come “vecchio stile”, pur rifacendosi a uno schema che segua quello della natura, impossibile da giudicare antiquato.

 

1 – Rispetto per il paesaggio. La progettazione deve rispettare la Terra. Non bisogna essere invadenti con il territorio, il progetto deve adattarsi all’ambiente che occupa.

 

2 – L’architettura è un linguaggio. Come si fa per la scrittura bisogna rispettare delle regole grammaticali, altrimenti si presentano dissonanze e confusione.

 

3 – Rispettare la scala. Gli edifici devono essere progettati pensando alle proporzioni umane, alla scala degli edifici che li circondano e agli elementi intorno a loro. Troppi dei nostri paesi sono stati snaturati da edifici troppo grandi e appoggiati in modo casuale sul territorio.

 

4 – Armonia con il contesto.  La sintonia con gli edifici vicini non vuol dire creare uniformità. La ricchezza deriva dalla diversità ma ci deve essere coerenza, e per ottenerla non si devono sottovalutare i dettagli.

 

5 – Progettare spazi raccolti, ben delimitati. Non grappoli di case frastagliate ma spazi racchiusi da edifici visivamente appaganti, che incoraggino a sentirsi al sicuro.

 

6 – Dare importanza ai materiali. Non essere legati ai materiali da costruzione standard come acciaio, cemento e vetro che rendono i luoghi privi di caratteristiche distintive. Bisogna riappropriarsi dei materiali regionali e degli stili locali.

 

7 – Limitare luci e segnaletica. Come insegna Poundbury si può liberare la strada da tanti segnali e lasciare che siano gli alberi a delimitare il percorso e invogliare i conducenti a rallentare.

 

8 – I pedoni sono i protagonisti. Le strade non sono delle macchine. I pedoni devono essere il centro del processo di progettazione.

 

9 – Densità. Non bisogna ricorrere a grattacieli che alienano e isolano i cittadini. La densità si può ottenere anche con edifici tradizionali; i quartieri di Kensington e Chelsea sono i più popolati di Londra.

 

10 – Flessibilità. Una pianificazione rigida e convenzionale non renderebbe possibile nessuno dei consigli precedenti, ma è possibile costruire un sistema flessibile in schemi, come è stato fatto per le innovazioni degli ultimi 20 anni.

 

I 10 consigli del Principe Carlo per la pianificazione urbana