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WWF: 100% rinnovabili, l’Europa può farcela

WWF: 100% rinnovabili, l’Europa può farcela(Rinnovabili.it) – Entro il 2030  l’Unione europea potrebbe ridurre l’utilizzo di energia di oltre un terzo e generarne quasi la metà a partire da fonti rinnovabili. Come? La risposta è nelle pagine di “Putting the EU on Track for 100% Renewable Energy”, il nuovo rapporto redatto dal WWF e presentato in concomitanza con l’avvio della discussioni di Bruxelles in merito alla politica energetico-climatica del post 2020.

 

Il documento dell’associazione traccia quel percorso che assicurerebbe ai Ventisette non solo di mantenere quella leadership ambientale che da tempo l’Unione vanta ma anche di assicurare a sé stessi un risparmio importante, riducendo la bolletta comunitaria di 573 miliardi di euro per l’importazione di  combustibili fossili. Una mossa che in termini ambientali significherebbe dimezzare le emissioni di gas effetto serra rispetto ai livelli del 1990.

 

Evoluzione ed adattamento della precedente relazione, “Energy Report 2050 – Scenario energetico globale al 2050”, il nuovo studio spiega come e perché sia possibile puntare ad obiettivi ambiziosi, quali utilizzare almeno il 38% in meno di energia rispetto alle previsioni business as usual e generare oltre il 40% della sua in maniera green e rinnovabile. Una simile prospettiva, ricorda il WWF, ha già l’appoggio dei cittadini europei: quasi 8 europei su 10 concordano sul fatto che la lotta al cambiamento climatico possa rilanciare l’economia e creare posti di lavoro e il 70% crede che gli investimenti nelle rinnovabili debbano essere la priorità per i prossimi 30 anni (dati Eurobarometro 2011 – Relazione speciale sul cambiamento climatico).

 

“Migliorare il clima in Europa al 2020 e gli obiettivi energetici con l’introduzione di un ambizioso pacchetto di misure post 2020 è una situazione vincente per tutti”, ha commentato Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF Italia.Questo non solo contribuirebbe a ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici, nonché le conseguenze sulla salute e sui costi ambientali, ma potrebbe anche contribuire a generare fino a 5 milioni di posti di lavoro, e rilanciare l’economia in modo significativo. L’Europa del 2030 sarà diversa da quella di oggi, ed è dal pacchetto clima ed energia che dipende se lo sarà in meglio, con una produzione e un uso più  puliti ed efficienti dell’energia, con più posti di lavoro e con una distribuzione più equa, o se aumenteranno inquinamento, disparità e disoccupazione”.

 

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