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USA: nuovo nodo per le rinnovabili con i dazi su acciaio e alluminio

Al pari dei dazi imposti su celle e pannelli solari esteri, anche i nuovi interventi su acciaio e alluminio fanno sentire il proprio peso sull'industria dell’energia pulita

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I nuovi dazi su acciaio e alluminio stresseranno l’industria verde americana

(Rinnovabili.it) – La politica protezionista di Donald Trump potrebbe infliggere una nuova stilettata al settore delle rinnovabili statunitensi. Noncurante degli avvertimenti repubblicani in merito a una possibile quanto probabile guerra commerciale, il presidente americano ha approvato ieri nuovi nuovi dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio negli States, con la solenne promessa di combattere “l’assalto al nostro paese” perpetrato dai concorrenti stranieri. Le nuove tariffe –  un 25% sull’acciaio importato e un 10% sull’alluminio straniero – entreranno in vigore in meno di 15 giorni, esentando per ora solo Canada e Messico i cui colloqui del NAFTA dovrebbero riprendere all’inizio del prossimo mese.

 

E mentre i CEO delle società siderurgiche esultano, numerosi esperti commerciali, politici e del tessuto industriale americano sostengono che l’intervento non solo non rivitalizzerà la produzione USA, ma potrebbe anche danneggiare altri segmenti dell’economia nazionale nel processo, a partire da quello dell’energia pulita. “L’acciaio e l’alluminio sono materie prime importanti per i componenti critici della tecnologia eolica, fotovoltaica e dello stoccaggio, con pochi materiali sostitutivi oggi disponibili”, spiegano gli analisti di Wood Mackenzie Power e Renewables.

 

Assieme a GTM Research e MAKE Consulting gli analisti hanno stimato che un incremento dei prezzi delle materie prime potrebbe comportare un aumento dal 3 al 5 percento del costo energetico livellato per le centrali elettriche rinnovabili negli Stati Uniti. “Non si possono conoscere gli impatti ad un livello più ampio – scrivono gli esperti – ma le tariffe avranno un impatto diretto sui costi delle componenti rinnovabili, sia sotto forma di aumenti per i prodotti elettrici generali (es. cablaggi, trasformatori) che per i componenti critici, tra cui: torri eoliche, montanti fv, e contenitori dell’alloggiamento delle batterie”.

Senza contare che i nuovi dazi su acciaio e alluminio arrivano a colpire un settore già sotto pressione dalle nuove tariffe solari e  dalla riduzione graduale del credito fiscale per gli investimenti fotovoltaici.

 

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