Incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili e incentivare tutte le azioni volte a favorire il risparmio e l’efficacia energetica, sviluppare la filiera industriale dell’energia, migliorare la gestione del sistema: sono questi gli obiettivi prioritari che la Regione Umbria intende perseguire con la Strategia energetico ambientale regionale (“Sear”) 2014-2020. Il documento preliminare, su proposta dell’assessore all’Ambiente Silvano Rometti, è stato approvato dalla Giunta regionale.
“L’energia, con i suoi aspetti strettamente in relazione con l’ambiente e ogni forma di green economy – afferma l’assessore – è sicuramente una componente fondamentale di sviluppo economico ed occupazionale. Ed è in questa ottica che s’inquadra la Strategia energetico ambientale regionale, uno strumento fondamentale per seguire e governare lo sviluppo dell’Umbria sostenendo e promuovendo la filiera energetica, tutelando l’ambiente per costruire un futuro sostenibile di benessere e qualità della vita”.
I traguardi da raggiungere nel breve-medio periodo sono quelli di “ridurre i costi dell’energia per le imprese e le famiglie – sottolinea l’assessore – di produrre e utilizzare energia pulita e intelligente, promuovere la crescita competitiva dell’industria delle nuove tecnologie energetiche, incrementare l’occupazione a livello locale quale diretta conseguenza della politica energetica”. Traguardi “non impossibili, grazie all’attenta programmazione portata avanti in questi anni dalla Regione in questa direzione, con la ‘Strategia regionale per lo sviluppo di energia da fonti energetiche rinnovabili 2011-2013 e l’avvio di misure per l’incremento dell’efficienza energetica, con investimenti significativi che, nell’anno appena concluso, hanno superato i 12 milioni di euro. Il tutto – prosegue Rometti – in piena condivisione della politica energetica europea che, con il pacchetto ‘20-20-20’ ha posto tra gli obiettivi finalizzati al contrasto del cambiamento climatico di ridurre le emissioni di gas serra del 20 per cento, alzare al 20 per cento la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20 per cento il risparmio energetico. Obiettivi considerati minimi, perché la meta è quella di ridurre fino all’80-90 per cento le emissioni di gas serra nel 2050, con un percorso di innovazione tecnologica”.