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Ultimatum all’Ue: tra 2 anni stop al gas russo tramite l’Ucraina

Ultimatum all’Ue tra 2 anni niente più gas russo tramite l’Ucraina

 

(Rinnovabili.it) – La Russia fermerà il transito del gas europeo attraverso l’Ucraina, per farlo passare attraverso la Turchia. È il secondo annuncio shock che travolge il panorama energetico comunitario in altrettanti mesi.

I russi consigliano quindi caldamente all’Unione di costruire costruire una nuova infrastruttura per collegarsi con il futuro gasdotto Russia-Turchia, o perderà l’accesso alle forniture.

 

Il numero uno di Gazprom, Alexei Miller, ha dato l’ultimatum al Vecchio continente ieri, nel corso della prima visita in Russia del nuovo commissario Ue per l’energia Maroš Šefčovič. Preso in contropiede mentre si trovava nella “tana del lupo”, Šefčovič si è detto «molto sorpreso» dalla dichiarazione, e ha risposto laconicamente: «Credo che possiamo trovare una soluzione migliore».

L’annuncio arriva dopo che la Russia aveva detto, a dicembre, che non avrebbe costruito il gasdotto South Stream che prevedeva l’attraversamento di Bulgaria, Ungheria e Italia. Già in quella sede aveva fatto presente di preferire un nuovo progetto che coinvolgesse la Turchia.

La Commissione europea aveva bloccato la costruzione del South Stream per motivi di non conformità con il diritto dell’Unione.

 

Ma sia il South Stream che il nuovo “Turkish Stream” hanno risvolti strategici in quanto bypassano l’Ucraina, che fino ad oggi ha guadagnato miliardi di euro in tasse di transito, ma è sull’orlo del fallimento. Attraverso il Paese passano al momento circa l’80 per cento delle importazioni di gas dell’Unione europea dalla Russia.

Miller ha osservato «il Turkish Stream è l’unica via lungo la quale 63 miliardi di metri cubi di gas russo potranno essere forniti, quelli che attualmente passano attraverso Ucraina. Non esistono altre opzioni». Ha poi avvertito il commissario Šefčovič che l’Ue deve sbrigarsi a costruire le infrastrutture necessarie per il trasporto tra la Turchia e la Grecia.

«Hanno un paio di anni al massimo per farlo – ha aggiunto il capo di Gazprom – Un termine molto, molto vicino. Al fine di rispettare la scadenza, il lavoro sulla costruzione delle altre parti del gasdotto nei Paesi dell’Unione europea deve iniziare immediatamente. In caso contrario, questi volumi di gas potrebbero finire su altri mercati».

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