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L’Uk si dedica alle emissioni delle industrie ad alta intensità energetica

industrie ad alta intensità energetica(Rinnovabili.it) – Il governo britannico sta lavorando alla stesura del piano dedicato all’industria pesante cercando di definire un adeguato metodo di compensazione delle  inquinanti. In questo modo si sta anche cercando di capire quali industrie ad alta intensità energetica (energy intensive industries-EIIs) otterranno un sostegno per far fronte ai costi degli adeguamenti necessari a far fronte alle nuove politiche in tema di energie rinnovabili.

Durante 12 settimane la consultazione, lanciata ieri, andrà a delineare il processo attraverso il quale saranno considerati i settori per la definizione del valore del sussidio, che non potrà superare l’85% del totale calcolato definendolo “un incentivo abbastanza significativo per continuare a incoraggiare l’efficienza energetica”.

 

Politiche come il Renewables Obligation (RO) e il feed-in tariffs (FIT) offrono incentivi ai produttori di energia verde, anche aggiungendo un supplemento sulla bolletta energetica a carico del consumatore. Proprio questo scenario ha spinto a manifestare malcontento nei confronti degli alti costi energetici, che potrebbero danneggiare la competitività delle iniziative industriali europee, come ad esempio il settore dell’acciaio e del cemento, portando alcune aziende a scegliere di ri-localizzare gli impianti in paesi con regimi di carbonio meno rigorosi.

Il RO sarà chiuso ai nuovi progetti di energie rinnovabili dal 2017 per essere sostituito dal Contratto per Differenza (CfD), che imporrà costi simili sulla bolletta energetica. Nel lungo termine, il governo dice che le imprese potranno beneficiare di bollette più basse, questo non appena la generazione a basse emissioni di carbonio sostituirà i combustibili fossili volatili e ridurrà la dipendenza del Regno Unito dalle importazioni di energia, ma ha accettato di fornire un sostegno finanziario alle iniziative industriali europee dal 2016.

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