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Ue: cala la CO2 ma le rinnovabili crescono poco

Ue cala la CO2 ma le rinnovabili crescono poco

 

(Rinnovabili.it) – Le emissioni del settore energetico in Unione europea sono scese dell’8% nel 2014, a causa della riduzione della domanda di energia e di una maggiore produzione da energie rinnovabili, che tuttavia è inferiore alla media degli ultimi 3 anni.

Questa è la conclusione di una nuova analisi a cura della Ong Sandbag , che si batte per la riforma del sistema di scambio di emissioni. I nuovi dati suggeriscono il che consumo di energia elettrica in tutto il blocco sia diminuito del 2,7% lo scorso anno, calo che ha interessato di conseguenza anche le emissioni di gas e carbone.

 

L’analisi si basa sui dati – ancora non definitivi – della Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione di energia elettrica (ENTSO-E). Sandbag fa quindi riferimento ai dati ufficiali a disposizione e li incrocia con altre fonti. Le conclusioni non si discostano molto dai trend rilevati sia dal governo britannico che dall’industria energetica tedesca.

Secondo l’Ong, l’Unione è sulla buona strada per ridurre il consumo di energia del 10% nel corso del decennio, poiché il risparmio energetico garantito da tecnologie più efficienti compensa abbondantemente il maggiore consumo nei settori del riscaldamento e dei trasporti.

I dati hanno inoltre rivelato come l’uso del carbone sia sceso per la prima volta in tre anni, e oggi occupi il 64% della produzione complessiva di combustibili fossili. Sandbag sostiene che il calo delle emissioni di carbone è merito delle energie rinnovabili (è il caso tedesco) combinate con i bassi prezzi del gas e le politiche britanniche (che incoraggiano il metano).

 

Nel complesso, la domanda di energia è calata di 84 TWh nel 2014 e c’è stato un aumento di generazione da rinnovabili di 30 TWh. Ne consegue una riduzione della generazione da combustibili fossili di 114 TWh.

L’analisi ha però evidenziato preoccupazioni per la salute del mercato europeo delle energie rinnovabili, sottolineando che la crescita della produzione di 30 TWh rappresenta un rallentamento rispetto alla media di 53  TWh registrata nel corso degli ultimi tre anni.

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