Selezionati 18 progetti energetici a cui andrà la nuova tranche di finanziamenti del Connecting Europe Facility. All’Italia, 14 mln per il TAP
(Rinnovabili.it) – Elettrodotti, accumulo, reti intelligenti e gas: questi gli ambiti che si spartiranno il nuovo investimento europeo approvato oggi dai Ventotto. Gli Stati membri hanno sostenuto la proposta della Commissione di investire 444 milioni di euro, del programma Connecting Europe Facility, in quelli che sono stati definiti come i progetti europei prioritari nelle infrastrutture energetiche.
Le proposte finanziate, diciotto in tutto contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi dell’Unione dell’Energia, la strategia europea per aumentarne la sicurezza dell’approvvigionamento energetico. “Si tratta di progetti importanti, – ha commentato il vicepresidente della Commissione per Unione Energia, Maroš Šefčovič – con importanti implicazioni transfrontaliere. Rappresentano un segno tangibile di ciò che significa l’Unione energetica per l’Europa e di come l’Unione europea.. possa contribuire a rendere i nostri paesi più forti attraverso la stretta cooperazione”.
Attualmente l’UE è il primo importatore di energia a livello mondiale: importa il 53% di tutta l’energia che consuma, per un costo annuo pari a circa 400 miliardi di euro. Molti Stati membri dipendono fortemente da un numero limitato di fornitori rendendoli vulnerabili ad eventuali perturbazioni negli export energetici. Questo, unitamente ad un’infrastruttura energetica che sta invecchiando e alla scarsa integrazione dei mercati energetici, sono i principali nodi che la Commissione europea sta cercando di risolvere.
Tra i 18 progetti selezionati per il finanziamento, sette sono espressamente dedicati al settore elettrico (176 milioni di euro) di cui fa parte anche il chilometrico cavo sottomarino della capacità di 2.000 megawatt che collegherà la Grecia a Israele passando per l’isola di Cipro. O, ancora, l’innovativo impianto d’energy storage a base di aria compressa che si sta realizzando a Larne, nell’Irlanda del Nord.
Altri dieci progetti si riferiscono al settore del gas (228 milioni di €) e solo uno – il progetto SINCROGRID tra Slovenia e Croazia – alle smart grid (40 milioni di €). Fra le proposte fa capolino anche l’Italia, a cui andranno 14 milioni di euro per finanziare gli studi archeologici nel proprio tratto del Trans Adriatic Pipeline, il controverso progetto per la costruzione di un gasdotto transadriatico che collegherà la Grecia alle coste meridionali dell’Italia passando attraverso l’Albania e Mar mediterraneo.