Se le rinnovabili mettono in pericolo l’ambiente
(Rinnovabili.it) – La politica energetica di Donald Trump riesce a confermarsi un danno per l’ambiente anche quando la tecnologia promossa è quella legata alle rinnovabili. Dopo le prime misure pro carbone e fonti fossili, e una serie di proposte per ridurre la spesa su energia pulita ed efficienza (leggi anche Budget 2018, Trump agita le forbici sull’energia pulita), l’amministrazione statunitense annuncia l’ennesimo intervento per smantellare l’eredità ambientale dell’era Obama.
Al centro della questione c’è stavolta la California Desert Conservation Area, una zona geologica protetta di 10 milioni di ettari – circa un quarto della California stessa – che ospita oggi numerose specie a rischio. Sotto la scorsa presidenza era stato approvato un Piano che metteva per la prima volta dei vicoli allo sviluppo delle fonti rinnovabili nell’area. Il provvedimento serve a regolamentare la costruzione di impianti, in maniera da non nuocere al territorio, individuando precisi e limitati siti d’installazione. Ha richiesto quasi otto anni per veder la luce ed è stato accolto con entusiasmo dagli ambientalisti. Di tutt’altra opinione, ovviamente, gli investitori e gli sviluppatori energetici che hanno duramente criticato le restrizioni introdotte.
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L’amministrazione Trum, rappresentata in questo caso dal Bureau of Land Management, l’ente incaricato di proteggere l’area, ha deciso di schierarsi da parte delle aziende, rimuovendo tali vincoli. “Abbiamo bisogno di ridurre gli oneri su tutto lo sviluppo energetico domestico, tra cui solare, eolico e altre fonti rinnovabili”, ha commentato Katharine MacGregor, vice segretario aggiunto del Dipartimento degli Interni, in una dichiarazione che annuncia la revisione del California Desert Protection Act. “Questo processo ci aiuterà a trovare modi per avere più terra federale disponibile per i progetti rinnovabili”.
“Il piano di conservazione dell’energia rinnovabile nel deserto è stato sviluppato nel 2016 come un modo per preservare gli ecosistemi desertici e consentici e consentire lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile”, ha replicato la senatrice Dianne Feinstein, D-Calif. “Si tratta di un piano equilibrato che è il risultato di anni di analisi accurate e di un ampio coinvolgimento della comunità”.