L'ultima bozza del bilancio federale prevede forti tagli agli enti scientifici e un aumento dell’11,4% ai finanzianti della National Nuclear Security Administration che gestisce il programma nucleare USA
(Rinnovabili.it) – La lotta al consesso scientifico ingaggiata da Donald Trump continua. L’ultima bozza del bilancio federale, rilasciata nella notte del 22 maggio, rende realtà quanto paventato in questi mesi: il documento presenta generosi tagli ai più importati programmi e dipartimenti statunitensi il cui lavoro gira intorno ad ambiente e scienza. L’Environmental Protection Agency (EPA), l’Agenzia per la protezione dell’ambiente, subirà la sforbiciata più grossa: come già anticipato, la Casa Bianca vuole ridurre il bilancio dell’agenzia del 31,6 per cento, pari a circa 2,7 miliardi di dollari. Una misura che non potrà che complicare ancora di più la già tremolante capacità dell’EPA di far rispettare le leggi ambientali nazionali.
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La stessa sorte toccherà al Dipartimento di Salute e Servizi Umani, che ospita una serie di agenzie, tra cui i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie: la riforma prevede un taglio di bilancio del 16,2 per cento, pari a 12,7 miliardi di dollari. Del totale quasi la metà sarà prelevata dalle risorse del National Institutes of Health, il programma che finanzia gran parte della ricerca medica negli Stati Uniti.
La NASA ne esce molto meglio di quanto le precedenti dichiarazioni di Trump avessero lasciato intuire: solo lo 0,8 per cento di budget in meno ma dovrà eliminare il suo Sistema di Monitoraggio del Carbonio, programma di ricerca per il monitoraggio delle emissioni di anidride carbonica da foreste e altri depositi naturali.
Interessante è ciò che succederà al DoE, il Dipartimento dell’Energia. Il piano di bilancio, almeno nella sua ultima bozza, riporta un taglio del 18%. Escludendo però la voce “nucleare”. Sì, perché l’amministrazione ha in serbo un aumento del 11,4% ai finanziamenti per la National Nuclear Security Administration, il programma del DoE che si occupa delle armi e dell’energia nucleare. Risorse che con molta probabilità potrebbero resuscitare anche il deposito di scorie nucleari della Yucca Mountain. Il progetto, ora fermo, va avanti da circa trenta anni fra continui stop e ritorni di fiamma.
A perdere il sostegno saranno invece il braccio scientifico del dipartimento, che finanzia la ricerca energetica, e il programma che fornisce assistenza economica alle famiglie a basso reddito che vogliono migliorare la propria efficienza energetica.