Il fabbisogno nazionale per l’anno appena concluso si è assestato sui 317 miliardi di kWh, un calo del 3,4 % ripesto al 2012
Alla flessione dei consumi hanno contribuito una serie di cause, a partire del fatto che il 2012 ha avuto un giorno lavorativo in quanto bisestile. A ciò si deve anche aggiungere una temperatura media mensile di circa un grado e mezzo superiore. Al decremento dei consumi si è associato, secondo i dati Terna, anche un calo della produzione nazionale (-3,6%) da ricollegare soprattutto alla flessione del termoelettrico (-12,0%). Al contrario, sono cresciute le fonti di energia verde: la produzione idroelettrica (+21,4%), fotovoltaica (+18,9%), eolica (+11,6%) e geotermica (+1,0%); in calo invece la fonte termoelettrica.
“Per quanto riguarda invece il mese di dicembre 2013 – si legge nella nota stampa – la produzione nazionale netta (22,7 miliardi di kWh) è calata dell’1,8% rispetto a dicembre 2012. In particolare, è ancora in crescita la fonte di produzione fotovoltaica (+27,1%) mentre risulta in flessione la fonte eolica (-36,9%). Sostanzialmente invariate le fonti idrica e termica. In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di dicembre 2013 rispetto al mese precedente (novembre 2013) è risultata nulla. Il profilo del trend si mantiene su un andamento negativo”.